Ivan Venturi, sviluppatore di videogiochi bolognese, in collaborazione con Daria Bonfietti (presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage) e Carlo Lucarelli ha avviato il progetto per la realizzazione di un gioco sui fatti del 1980. “Vogliamo fare un videogioco fico che trasmetta un’emozione”
Un serious game per conoscere e non dimenticare. Un gioco per raccontare la strage di Ustica dedicato soprattutto a chi oggi delle 81 vittime del Dc9 Itavia precipitato la sera del 27 giugno 1980 non sa nulla. L’idea è di Ivan Venturi, sviluppatore di videogiochi bolognese che, lavorando a stretto contatto con i giovani si è reso conto che per molti di loro Ustica è solo il nome di un’isola. Così, in collaborazione con Daria Bonfietti (presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage) e Carlo Lucarelli ha avviato il progetto per la realizzazione di un gioco sui fatti del 1980.
“Un serious game – spiega – è un videogame utilizzato per comunicare contenuti non a fini di entertainment. Può essere un gioco utile per la formazione dei venditori oppure una storia che spieghi il mondo dell’equo e solidale o un simulatore che mostri gli effetti della guida sotto alcol e stupefacenti”. Molto diffuso negli Usa dove da dieci anni a New York si tiene una fiera sui giochi a impatto sociale, questa volta il gioco racconta i cinquanta minuti del volo, cosa accadde all’interno dell’aereo fino al momento dell’esplosione.
“Si tratta di un adventure in prima persona – spiega Venturi – dove bisogna cercare degli oggetti all’interno dell’aereo che permettono di sbloccare telecamere e pezzi di puzzle”. Con le telecamere è possibile vedere la scena anche dal punto di vista del Mig o dell’oggetto volante non identificato che potrebbe essere l’aereo killer. Progredendo nel gioco si ha pi anche la possibilità di accedere a schede informative che raccontano la lunga vicenda di Ustica, i processi e i silenzi dell’Aeronautica militare.
“Vogliamo fare un videogioco fico che trasmetta un’emozione”, aggiunge Venturi che ha iniziato a sviluppare con il Commodore 64 e da allora non ha più smesso. Vista la tipologia del progetto per il finanziamento si è scelta anche la strada del crowdfunding tramite il sito Produzioni dal basso oltre a donazioni dirette da parte di altre associazioni. L’obiettivo è di raggiungere la cifra di 10mila euro, per ora siamo a 1.620, ma, precisa Venturi, “il videogioco sarà comunque realizzato”. A seconda della somma ottenuta si arriverà a differenti livelli di sviluppo e alla realizzazione di un Dvd da distribuire nelle scuole. Ai sostenitori dovrebbe essere consegnata una prima release entro febbraio, mentre altri materiali saranno pronti per l’estate. Per il grande pubblico, che potrà scaricare gratuitamente il gioco, l’appuntamento è per l’autunno.