Nel film The Martian Matt Damon riusciva a coltivare patate sulla terra rossa di Marte. Ma sorprende lo stesso la notizia che arriva dallo spazio non così lontano da noi: il primo fiore sbocciato sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) che sta già scaldando i suoi petali al sole. È l’astronauta della Nasa Scott Kelly che ha postato sul suo profilo Twitter la foto della zinnia arancione che si staglia contro il blu della Terra e l’oscurità dello spazio. La sua fioritura, avvenuta sabato, rappresenta il secondo successo per l’esperimento di giardinaggio spaziale ‘Veggie’ sulla Iss: lo scorso agosto gli astronauti avevano già gustato il loro primo raccolto di lattuga romana, dopo mesi di tentativi ed errori nel processo di coltivazione.
#SpaceFlower out in the sun for the first time! #YearInSpace pic.twitter.com/Cghu9XGv1J
— Scott Kelly (@StationCDRKelly) 17 Gennaio 2016
Rispetto all’insalata, la zinnia rappresenta un nuovo passo avanti verso le colture spaziali destinate alle future missioni umane di lunga durata, come quelle previste su Marte. Questa pianta, originaria del Centro America e simile a una margherita, rappresenta infatti una sfida più complessa: è più difficile da coltivare, cresce in tempi più lunghi (60-80 giorni) ed è particolarmente sensibile all’ambiente e alla luminosità, cosa che sta aiutando gli astronauti a capire le strategie migliori per far crescere le piante in condizioni di microgravità. Nel corso dell’esperimento sono state superate diverse difficoltà, tutte ampiamente previste nella tabella di marcia, come le muffe, l’eccessiva umidità e l’accartocciamento delle foglie. “È vero che le piante non sono cresciute perfettamente, ma abbiamo imparato molto da questo”, afferma Gioia Massa, responsabile del programma Veggie della Nasa. L’entusiasmo è tale che si pensa già alla coltivazione in orbita dei pomodori, i cui semi dovrebbero arrivare nell’astro-serra nel corso del 2017.