Tutti a fare gli atei e poi per puro caso si viene a scoprire dell’esistenza di una religiosità sommersa diffusa che professa il culto di David Bowie. Incredibile, non trovate? A poco più di una settimana dalla morte di questo grande artista, pur non essendo mai stato un suo “music fan”, ma avendo apprezzato in toto l’intero suo percorso artistico da imprenditore e da contabile, vi chiedo: “Ma quando dite che musicalmente vi piace David Bowie, a cosa vi riferite? A quale periodo? Il primo? L’ultimo? Quegli altri?”.
No, perché è difficile definirsi fan e apprezzare qualsiasi creazione di un artista così vario e allora mi è venuta voglia di scrivere questo post che grazie ai vostri commenti illuminerà di immenso sia me, sia chi li leggerà oggi, domani, chissà, perché il bello di David Bowie è stato proprio fare cose diversissime l’una dall’altra: abbandonare le scene musicali all’apice del successo, pesare 36 chili e andare a trovare Iggy Pop all’ospedale psichiatrico, emettere obbligazioni, girare video innovativi quando i video li facevano in quattro gatti (miao), fare un figlio a vent’anni e uno a cinquanta, fare finta di essere gay, fare finta di essere etero, essere poligamo, sposare una modella e diventare monogamo, invecchiare e morire da star oscurando tutte le altre notizie del mondo per qualche ora. Insomma, aver fatto una vita interessante. Non è mica da tutti.
“Ciao David insegna agli angeli a fare l’amore con il proprio ego, che la terra ti sia polvere di stelle”