Aveva detto di aver sventato un attentato dell’Isis a Firenze. Ma secondo la polizia era tutto inventato. Così ora “X”, un attivista di Anonymous, è stato scoperto e denunciato: si tratta di un 29enne esperto di informatica di Aosta che, intervistato da ilfattoquotidiano.it, aveva spiegato dinamiche e motivi e del suo intervento. “Sono io, Marco Mirabello, l’esperto informatico del gruppo Anonymous conosciuto come X”, ha rivelato all’Ansa.
Mirabello prende le distanze da Anonymous – “Le mie competenze informatiche sono state sfruttate in modo illegale da persone che hanno intenti illeciti”. Il ragazzo, noto in Valle d’Aosta anche per la sua attività di Dj con lo pseudonimo Djdanger, era conosciuto all’interno di Anonymous come ‘X’, si dissocia dal movimento con una accusa molto forte: “Purtroppo sono quello che è stato scaricato, maltrattato. Anonymous distrugge i siti web per i loro ideali. Per me sono solo criminali, sono un’organizzazione da spazzare via”. “La mia partecipazione – ha aggiunto – era soltanto finalizzata a rendermi partecipe delle attività informatiche, mi veniva richiesto di fare video, grafiche e io mi sentivo gratificato: quello che pubblicavo veniva deciso da loro, non ho organizzato nulla”. La segnalazione del presunto attentato, tuttavia, non aveva trovato riscontro né nelle indagini della polizia postale, né nelle analisi degli esperti antiterrorismo. “L’unica cosa che guadagnavo era la stima. Sono solo ragazzi del cavolo. Mi auguro che vengano presto assicurati a chi di dovere”. Ora il 29enne deve rispondere di associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo e al danneggiamento di sistemi informatici. Le indagini, coordinate da Roma dai procuratori Giancarlo Capaldo e Eugenio Albamonte, sono state condotte dagli uomini del Centro nazionale anticrimine del servizio postale di Torino e della polizia postale di Aosta.
La perquisizione della casa – Secondo l’Ansa l’abitazione di ‘X’ è stata perquisita due giorni fa: sequestrato numeroso materiale informatico, ora al vaglio degli investigatori per verificare l’attendibilità delle rivelazioni del membro di Anonymous. L’analisi di tale materiale, secondo fonti investigative, potrà anche chiarire se alla “bufala natalizia” abbiano concorso anche altre persone, spinte a millantare “successi investigativi” in tema di lotta al terrorismo solo per attribuirsi falsi meriti per acquisire credibilità all’interno di un movimento (Anonymous), ultimamente indebolito anche a causa delle azioni criminali compiute gratuitamente da personaggi spregiudicati e di basso profilo.
L’intervista al Fatto.it – La prima “uscita” di ‘X‘, anche conosciuto come “wArning”, era avvenuta attraverso un filmato divenuto virale sui social. Intervistato nei giorni successivi da Ilfattoquotidiano.it, lo stesso X aveva spiegato come e perché aveva sventato “un attentato terroristico ai danni dell’Italia”, un intervento reso necessario “a causa delle promesse dei politici e delle istituzioni nel campo della sicurezza informatica e fisica”. Aveva inoltre specificato che il gruppo non “è alla ricerca di pubblicità, ma vogliamo solo tentare di proteggere i nostri concittadini per non fare la fine dei polli”. Nell’intervista il giovane informatico aveva promesso di condividere ulteriori notizie al termine di un’asserita “attività sotto copertura” che stava conducendo in rete per individuare i membri del commando. è noto in Valle d’Aosta anche per la sua attività di Dj con lo pseudonimo Djdanger
X è ritenuto, tra l’altro, il fondatore del canale OpParis, il cui fine era quello di individuare profili Twitter ritenuti appartenenti al Califfato islamico responsabile degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso.
.@OperationItaly has deviated from #OpParis because when people are afraid of the Governments they make the mistake of running away (#Italy)
— #OpParis (@OpParisOfficial) 3 Gennaio 2016