Segnatevi queste date sull’agenda: dal 2 al 4 giugno 2016. Anzi, correte su un qualche sito dove si possono acquistare voli e soggiorni in albergo e fate le vostre prenotazioni per quei giorni, meta Barcellona. Non esitate. Perché è uscito il cartellone del prossimo Primavera Sound, ormai il Festival più atteso in Europa prima dell’estate, e quest’anno gli organizzatori hanno davvero esagerato. Un cast stellare, di quelli che, se non ci sei, ti senti un po’ come quando da adolescenti, negli anni Ottanta, eri il solo a non aver visto Il tempo delle mele o Laguna blu e continuavi a chiederti, esattamente, come funzionava la faccenda dei baci. In quei cinque giorni, in Catalogna, succederà davvero di tutto, tra ritorni, eventi speciali e prime volte. Roba da diventare indipendentisti.
Sarà che questo 2016 è iniziato decisamente sotto tante cattive stelle, sarà che i grandissimi classici della musica del Novecento non sono poi così tanti, sarà che il 2015 è stato il primo anno da che la musica viene incisa in cui le vendite dei dischi degli anni precedenti hanno superato quelle delle novità, sia come sia la vera notizia di questo Primavera Sound 2016 è la presenza sul palco di Brian Wilson, anima e cuore dei Beach Boys. Non solo, ma la presenza di Brian Wilson che eseguità al completo Pet sounds, capolavoro indiscusso e indiscutibile.
Già ce ne sarebbe per gridare al miracolo. Ma ovviamente non basta. Il Primavera Sound, ripetiamo, è uno degli appuntamenti diventati imperdibili per quel che concerne i festival internazionali, quindi gli assi sono tanti, ben più dei quattro tradizionali del mazzo di carte. Quindi gli headliner. Eccoli. Ci sono i Radiohead di Thom Yorke. Quest’anno è prevista l’uscita del loro nuovo attesissimo lavoro, e c’è già che dice, avendo ascoltato qualcosa, che di musica destinata a rimanere nel tempo si tratta. Altro ritorno, gli LCD Soundstystem, attesi col loro quarto album di studio, i Sigur Ros, fermi da un paio d’anni, almeno sul fronte studio, con Kveikur, primo album dopo l’uscita dal gruppo di Kjartan Sveinsonn, e PJ Harvey, il cui ultimo lavoro è del 2011, Let England Shake.
Poi ci sono nomi che, viste le ottime accoglienze degli ultimi lavori, non potevano mancare, come i Tame Impala, Beach House, Pusha T, The Last Shadow Puppets e tanti, tantissimi altri. Davvero per tutti i gusti, dai francesi Air, al new jazz di Kamasi Washington, dai Beirut a John Carpenter, con la sonorizzazione di un video animato, dai Dinosaur Jr a Action Bronson, e poi le Savages, Ty Segall, gli Suede, gli Animale Collective, impossibile nominare tutti.
Quello che è certo, ormai cristallizzato, è che il Primavera Sound è quest’anno ancora più che in passato il Best Ever Festival. Le prevendite dei biglietti, o meglio, degli abbonamenti sono già cominciate, stavolta in maniera più sobria che in passato, senza passare per strane App o videogame di sorta. Lo scenario del Primavera Sound 2016 è spaziale, già dal video che ieri preannunciava il cast, molto Cape Canaveral. Come sempre il Festival si dipanerà su più palchi, da quelli principali a quelli tematici. La musica, gettando uno sguardo all’impressionante cartellone, è rappresentata in buona parte delle sue sfaccettature, e non può non stridere, come quasi sempre in questi contesti, la totale assenza di artisti italiani. Nelle prossime ore, si suppone, arriveranno altri dettagli, oltre a quelli già forniti sulla esibizione di Wilson. Ci sarà sicuramente da rimanere soddisfatti.