Desidero esprimere la mia solidarietà alla bimba alla quale hanno sottratto per gioco le pile dell’apparecchio acustico e mi chiedo proprio, come si possa arrivare a tanto?
Nel nostro Paese secondo me manca la capacità di ascoltare i bisogni di chi ci sta accanto e spesso ci si sente più forti se si domina sugli altri. Credo dovrebbe esserci maggior rispetto tra esseri umani visto che ognuno di noi ha delle potenzialità da sviluppare che possono crescere e amplificarsi interagendo con gli altri.
Non riesco proprio a capire cosa ci sia di così divertente nel sottrarre le pile dell’apparecchio acustico a una bimba, impendendole così di sentire e di relazionarsi con gli altri bambini.
Ritengo personalmente che nelle scuole e in famiglia si dovrebbe iniziare a parlare in modo più naturale della cosiddetta “diversità” perché per l’appunto ogni persona è unica e non è diversa, proprio per questo va rispettata in ogni sua dimensione.
Dalla mia esperienza personale posso dire che avendo una disabilità di tipo motorio noto molto spesso da parte dei bambini molta curiosità e la voglia di fare domande sul motivo per cui non cammino e su come funziona la mia carrozzina elettrica, mentre i genitori imbarazzatissimi non sanno come relazionarsi con me e molto spesso cercano di impedire ai propri figli/e anche in modo brusco e violento di porre le loro domande. Io per questo il più delle volte sfrecciando tra la gente con la mia carrozzina elettrica li raggiungo e faccio vedere loro come funziona e chiedo ai loro genitori se posso fargli fare un giro, se acconsentono me li faccio sedere in braccio e così inizia il giro J. Loro si divertono e io pure.
Quando scendono i genitori sono meno imbarazzati e mi ringraziano.
Ritengo che se ai bimbi/e si offrono degli stimoli basati sull’etica, l’inclusione e il riconoscimento delle proprie risorse interiori potremmo migliorare la convivenza tra gli esseri umani.