L'authority rileva che le due aziende sono "i più stretti concorrenti" del settore e "detengono posizioni di particolare rilievo nei mercati della narrativa e saggistica e degli ebook". Di conseguenza c'è il rischio di "effetti pregiudizievoli sulle condizioni di offerta", "riduzione delle possibilità di scelta degli autori" e "peggioramento delle condizioni negoziali ad essi praticate"
L’Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se l’acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori comporterà “la creazione o il rafforzamento” di una posizione dominante nei mercati dell’editoria in Italia. Secondo l’autorità “l’operazione, oltre a poter produrre effetti pregiudizievoli sulle condizioni di offerta dei prodotti editoriali ai lettori, appare in grado di ridurre le possibilità di scelta degli autori e un peggioramento delle condizioni negoziali ad essi praticate”. La decisione arriverà entro 45 giorni, cioè entro la prima settimana di marzo.
La notizia arriva in un momento particolarmente delicato per il gruppo di via Rizzoli, che ha iniziato una trattativa con le banche creditrici per ristrutturare i finanziamenti in essere alla luce del piano triennale presentato a dicembre dal nuovo amministratore delegato Laura Cioli e della nuova delega per un aumento di capitale da 200 milioni. La decisione di vendere la Libri a Mondadori per 127,5 milioni era stata presa proprio per ridurre il debito e tentare così di rispettare gli accordi presi in precedenza con gli istituti di credito. Il contratto di cessione prevede comunque che sia il gruppo di Segrate ad accollarsi le conseguenze delle decisioni antitrust: è per questo che all’ultimo minuto il gruppo presieduto da Marina Berlusconi ha ottenuto uno sconto rispetto ai 135 milioni inizialmente pattuiti. Nei giorni scorso l’ad Ernesto Mauri aveva detto di attendersi un pronunciamento entro il 31 marzo e aveva ostentato ottimismo: “Questa operazione favorisce il mercato”, aveva sostenuto. “In un settore delicato come quello dei libri, in contrazione, occorre fare operazioni di consolidamento”.
L’authority nota che l’operazione Rcs-Mondadori si inserisce in un contesto di mercato “particolarmente concentrato e integrato”: già oggi circa il 60% del mercato editoriale di ‘varia’ in Italia è rappresentato dai principali cinque gruppi (Mondadori, Rcs, Gems, Feltrinelli e Giunti) tutti caratterizzati, pur in diversa misura, da un’integrazione verticale nell’intera filiera editoriale a fronte di un numero piuttosto elevato di editori medio-piccoli non integrati. In questo contesto Mondadori e Rcs Libri si presentano come “i più stretti concorrenti“, perché “i due gruppi sono i principali editori di libri di ‘varia’ in Italia, risultando tra i primi cinque operatori in tutti i mercati dell’editoria di questo settore, e detengono posizioni di particolare rilievo nei mercati della narrativa e saggistica e degli ebook”.
Sulla base di queste condizioni, l’istruttoria dell’Antitrust verificherà in che misura l’operazione può determinare la costituzione o il rafforzamento di Mondadori sui seguenti mercati. “Quello – elenca l’Antitrust – dell’acquisizione dei diritti d’autore di libri italiani e stranieri di narrativa e saggistica; quello dell’editoria di libri di narrativa e saggistica; quello dell’editoria di libri per ragazzi, dell’editoria di fumetti, dell’editoria e distribuzione di e-book. L’indagine dell’Agcm prenderà in considerazione, inoltre, gli effetti dell’operazione sui mercati a valle: quello della distribuzione di libri di “varia” alla Gdo (Grande distribuzione organizzata), quello della vendita al dettaglio di libri di ‘varia’ e quello della vendita al dettaglio online di prodotti editoriali”.
Sempre venerdì l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha invece deliberato di non avviare un’istruttoria sull’operazione, in quanto non idonea a consentire il conseguimento da parte del gruppo acquirente, anche attraverso società controllate o collegate, di ricavi superiori al 20% dei ricavi complessivi del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni.