In giornate come queste, tra una dichiarazione non richiesta del Cardinal Bertone e la ormai anche troppo chiacchierata querelle Sarri-Mancini, ci vuole una cantante per poter sentire parole sensate in fatto di unioni civili. Era già successo qualche settimana fa, quando Biagio Antonacci, ospite di Giorgio Panariello, aveva in qualche modo rilanciato l’idea di una maggiore apertura del nostro paese nei confronti dei matrimoni omosessuali, fatto che aveva mandato su tutte le furie il solito Gasparri, probabilmente a secco di querelle per lui più idonee, come quella con Luca Bizzarri.
Oggi è la volta di Laura Pausini. In realtà la cantante di Solarolo aveva già avuto modo di dire la sua sulle unioni civili in occasione del lancio del suo nuovo album, Simili, ma in occasione della manifestazione di domani, cui non può partecipare ma cui da tutto il proprio appoggio, ci tiene a sottolineare come non intende sposarsi con il suo compagno Paolo Carta, padre di sua figlia Paola, finché non verrà varata una legge come quella che permette il matrimonio anche tra persone dello stesso sesso. “Finché non si potrà sposare la mia amica lesbica non lo farò neanche io”, ha detto. Queste dichiarazioni non sono passate inosservate, al punto che l’assessore regionale Viviana Beccalossi l’ha tirata in ballo durante la conferenza stampa indetta per comunicare la partecipazione della Regione al Family Day, rivendicando un suo diritto alla normalità e alla banalità di donna sposata con un uomo. Ecco, sulla banalità del pensiero della Beccalossi siamo tutti d’accordo, per il resto, almeno su questo, un applauso alla Pausini
(testo di Michele Monina)