Secondo il Movimento italiano genitori quella di trasmettere in prima serata ‘Cinquanta sfumature di grigio’ è una “scelta etnicamente scorretta di Mediaset”. Una decisione che il Moige ritiene “lesiva per i minori che vengono televisivamente violati da una programmazione tv non adatta a loro
‘Cinquanta sfumature di grigio’ in prima serata su Canale 5. E stavolta i brividi lungo la schiena non vengono solo ad Anastasia Steele e Christian Grey, protagonisti del romanzo erotico scritto dalla britannica E.L.James. Stavolta i brividi sono venuti anche al Moige (Movimento italiano genitori) al pensiero che alle 21.10 Mediaset trasmetterà l’adattamento cinematografico tratto dal primo dei tre romanzi della saga che ha fatto il giro del mondo con oltre cento milioni di copie vendute. Eppure il film (rispetto al libro) di sadomaso ha poco o niente. Uscito nelle sale circa un anno fa, con i suoi venti minuti di scene hot (su due ore) è stato tra l’altro vietato ai minori di 14 anni in Italia. Quindi se ne dovrebbe vedere una versione ancora più soft. Nell’attesa dei Razzie Award, che saranno assegnati il prossimo 27 febbraio e per i quali l’opera ha fatto il pieno di candidature.
L’ACCUSA DEL MOIGE: “BAMBINI TELEVISIVAMENTE VIOLATI” – Secondo il Movimento italiano genitori quella di trasmettere in prima serata ‘Cinquanta sfumature di grigio’ è una “scelta etnicamente scorretta di Mediaset”. Una decisione che il Moige ritiene “lesiva per i minori che vengono televisivamente violati da una programmazione tv non adatta a loro”. Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio media del Moige spiega le ragioni alla base della presa di posizione: “Questa non è una televisione capace di esprimere rispetto verso le famiglie che credono nel valore sociale e culturale della tv che utilizza concessioni pubbliche”. La polemica ricorda quella di quest’estate sulla messa in onda in prima serata, su Rete 4, di ‘Basic Instinct’. Nessuna replica, intanto, arriva da parte di Mediaset. E il palinsesto è confermato: dopo il passaggio già da qualche giorno su Premium Cinema, ‘Cinquanta sfumature di grigio’ verrà trasmesso anche su Canale 5. In prima serata.
IL DIVIETO AI MINORI NEGLI ALTRI PAESI – La critica internazionale ha stroncato l’adattamento cinematografico, che non riporta sul grande schermo la stessa tensione sessuale (né tantomeno le scene di sesso sadomaso) che hanno decretato il successo del romanzo scandalo. Per il Guardian “il sesso non è mai spinto e serve solo a raccontare la storia tra i protagonisti” interpretati dagli attori Dakota Johnson e Jamie Dornan. Spinto o non spinto, il movimento non ci sta. E chiede alle aziende inserzioniste “di ritirare gli spot da programmi lesivi e irrispettosi dei minori”. Fa riflettere ora, a un anno di distanza, la vivace polemica franco-americana sulla censura. In Francia il Centre national du cinéma et de l’image animé (CNC) ha vietato la visione di ‘Cinquanta sfumature di grigio’ ai bambini di età inferiore ai 12 anni. Il network americano Nbc ha definito la scelta ‘molto francese’ (negli Stati Uniti la Motion Picture Association of America aveva imposto un divieto di 17 anni). A rispondere è stato Jean-François Mary, presidente del Centre national du cinéma. “Non è un film in grado di scioccare il pubblico – ha detto Mary- piuttosto è una storia d’amore, tanto che si potrebbe definire anche come sdolcinato“.
LA SAGA SCANDALO – Sdolcinato? Rispetto al romanzo sì. E c’è una ragione. Nel 2012 la Universal comprò i diritti del best seller ‘Fifty Shades of Grey’ per 5 milioni di dollari con l’obiettivo di portare la storia sul grande schermo. La trama racconta dell’incontro sconvolgente tra una giovane studentessa e un ricco (e giovane) uomo d’affari dal passato oscuro. Tra i due c’è passione, ma lei fa presto i conti con le abitudini sessuali del suo amante. Ed è qui che entrano in ballo frustini e altri accessori, bondage e altre pratiche. La verità è che la protagonista incontra molte difficoltà ad accontentare i particolari gusti di Christian Grey e piuttosto cerca di capire chi si trova davanti per dissolvere insieme le ombre del suo passato. Cliché della crocerossina. Abbinato a quello di Cenerentola. A dirigere il primo capito del romanzo scritto da E.L.James è stata la regista britannica Sam Taylor-Johnson. L’autrice aveva i diritti di veto e, durante le riprese, è stato uno scontro continuo, proprio per le scene di sesso. La regista voleva evitare la censura e l’autrice non voleva eliminarle, proprio per non perdere le caratteristiche hot del romanzo. Il risultato? Nella trascrizione cinematografica l’aspetto romantico prende decisamente il sopravvento su quello sessuale. Tant’è che per il secondo e il terzo capitolo la regista è stata sostituita da James Foley.
LE ALTRE BOCCIATURE – Non è la prima volta che il Moige prende posizione contro la trasmissione in prima serata di programmi ritenuti poco adatti ai bambini. Era accaduto anche con produzioni italiane. Per esempio, quando diffidò Canale 5 dal mandare in onda in prima serata il film Romanzo Criminale diretto da Michele Placido e tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo. Ed era accaduto anche alla vigilia della messa in onda della quarta serie de ‘I Cesaroni’. La causa? Argomenti delicati come aborto, matrimonio, famiglia trattati, secondo il Moige, con superficialità. Nella lista nella anche il telefilm ‘90210’, sequel del più famoso Beverly Hills 90210.
LA TENDENZA – Tutta una questione di orario? Forse. Perché dall’isola di Adamo ed Eva fino al piccante dating show Undressed (in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata su Deejay tv), questo è l’anno del nudo in tv. Basti pensare al ritorno di ‘Colpo Grosso’, programma cult condotto da Umberto Smaila tra il 1987 e il 1991, in onda su Mediaset Extra a distanza di più di 20 anni. Sarà trasmesso invece da marzo proprio in prima serata, su La5, il docu-reality dedicato ‘alla vita e alle opere’ di Rocco Siffredi. Il protagonista di quasi duemila film porno girati da attore (quasi 500 da regista) aprirà le porte della sua villa, ma anche quelle del loft dove si svolgono le fasi di produzione dei suoi film. Altra storia rispetto a ‘Cinquanta sfumature di grigio’.