Quando il teatro incontra la musica, quando il suono veicola precise suggestioni, quando le vibrazioni evocano sempre nuove visioni sceniche, allora entrano in gioco i Dissidio. Band calabrese, di Lamezia Terme, nascono nel marzo del 2013 e fin da subito si impongono nel panorama locale per la capacità di proporre un modo tutto loro, personalissimo, di stare sul palco e condividere col pubblico l’evento.
È poi nel mese di marzo del 2015, dopo esattamente due anni di vita, che arriva il loro primo album, Thisorientamento (Overdub Recordings), un concentrato rock molto duro, un’unica grande sessione teatral-musicale che trova pieno sfogo nella lunga serie di videoclip che anticipano e seguono l’uscita dell’album: ben 12 sono infatti i video girati, tanti quanti i brani che vanno a comporre l’esordio discografico della trio calabrese.
Lo scorso 13 gennaio i Dissidio hanno salutato, con l’ultimo dei 12 videoclip, il pubblico di Thisorientamento, quel pubblico di fedelissimi che step by step, nel giorno 13 di ogni mese a partire da quello di febbraio 2015, ha seguito quello che il leader del gruppo, Michelangelo Mercuri, definisce “un vero e proprio momento filmico della durata di 45 minuti totali”. Ogni video è infatti collegato ai precedenti e ai successivi seguendo non solo una precisa trama mentale, concettuale, ma essendo il prodotto di un’unica maestranza filmica, quella di Mario Vitale, regista anch’egli lametino già autore di diversi videoclip e cortometraggi.
La sua Bunker Film ha così sposato il progetto dei Dissidio, accompagnando i tre musicisti calabresi in un viaggio unico nel suo genere: “Il disco è una conversazione tra due o più persone qualsiasi – afferma Mercuri – in un luogo e tempo qualsiasi, e le dodici tracce sono legate tra loro da questa premessa. La prima e ultima traccia dell’album, rispettivamente l’intro e l’outro, riflettono il momento di inizio e fine dell’interazione tra queste due persone, che al telefono raccontano l’un l’altro le proprie storie di quotidiana (a)normalità”. Un disco che non presenta alcun singolo, un concept, come lo definisce Michelangelo Mercuri che, senza voler dare indicazioni di sorta sul primo lavoro della sua band, senza voler etichettare il tutto all’interno di micro o macro categorie concettuali, realizza, insieme agli storici compagni di viaggio, Valentino De Vito e Francesco Procopio, un album dalle tinte fosche e dai risvolti decisamente onirici, in una quotidianità che tale non sembra essere se non nella visione, assolutamente originale e foriera di futuri sviluppi, della band lametina.
Il videoclip risulta essere, in questo caso specifico, il mezzo principe attraverso il quale i Dissidio narrano se stessi e il proprio mondo, coinvolgendo nella realizzazione vari tra i più promettenti artisti del territorio calabrese. Il videoclip dunque cessa, coi Dissidio, di essere un semplice veicolo per promuovere la propria musica e si afferma quale parte integrante, necessaria, imprescindibile del tutto.
Thisorientamento è, in questo senso, un’opera d’arte completa, laddove il suono penetra totalmente l’immagine, in un connubio perfetto dato anche dal rapporto di lunga gittata con la mente filmica di Mario Vitale. Sono videoclip come quelli dei brani HA HA HA, Uniforme-mente, L’amore è un lavoro strano e VetrinaSpecchio a restituire esattamente la dimensione del grande lavoro portato avanti dai tre ragazzi lametini, musicisti che parlano una lingua per nulla o molto poco conforme ai canoni estetico-culturali della propria terra, gettando un occhio lontano, verso orizzonti di caratura internazionale.