Si sa, in Italia il familismo è cosa nota, una seconda religione, una specie di rito pagano come per i latini era il culto dei lares familiares: le statuine di terracotta che rappresentavano gli antenati e proteggevano la casa, dove appunto avevano il loro altarino.
Nel Bel Paese non esiste ufficio pubblico, studio privato, università… in cui il membro della famiglia “che ce l’ha fatta” (ad arrivare più in alto degli altri) non cerchi poi con ogni genere di capriola e giravolta, anche con triplo salto carpiato, di aprire la strada agli altri componenti della famiglia, ovviamente allargata: oltre a figli nipoti e mogli c’è infatti un esercito di amanti, zie, vicini di casa, amici di scuola e di infanzia, cognati/e, segretarie, magari anche il salumiere di fiducia e, per i più vanitosi, il barbiere o la parrucchiera del cuore.
Insomma, c’è tutto un mondo che ci ruota attorno e dal quale non vorremmo staccarci mai, anche quando riusciamo ad arrivare nei luoghi che contano (ma anche in quelli che non contano niente). E’ come portarsi dietro le statuine di terracotta dei propri antenati o il portafotografie d’argento che immortala il giorno delle nozze, il battesimo o la prima comunione del pargolo, il giorno della laurea o del diciottesimo compleanno. Noi italiani questo “gene” ce lo portiamo impresso nel dna e non c’è santo patrono che tenga: la famiglia è sacra e va sistemata, poche ciance…
Stando così le cose, mi chiedo perché in tanti oggi lamentano che il nostro premier si sia portato dietro tutta la famiglia, i parenti, gli amici, il barbiere, i leccapiedi, finanzieri e finanziatori, gli amici degli amici, il fotografo, i leopoldini e pure l’ex capo dei vigili urbani di Firenze (non si sa mai, a Roma del resto c’è più traffico e c’è anche il raccordo anulare, vuoi mettere?). In pratica sull’altarino di casa sua c’era un tale sovraffollamento di statuine che per forza di cose le ha dovute sistemare dove poteva. L’ultimo, l’amichetto delle giovani marmotte cielline, Marco Carrai, l’ha dovuto sistemare niente meno che ai servizi segreti. Ora vigilerà sulla nostra sicurezza e darà la caccia a quei fuori di testa dell’Isis.
Non so perché ma mi sento rassicurata. La famiglia in Italia, allargata o meno, è sempre una certezza e in fondo anche gli amici degli amici sono una risorsa…
di Gabriella Chiaramonte
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