La vicenda degli sconti offerti dai treni Italo a chi deciderà di recarsi alla manifestazione del Family Day, la manifestazione di cattolici che si oppone al ddl Cirinnà sulle unioni civili in programma a Roma sabato 30 gennaio 2016, finisce sul tavolo dell’Antitrust. Il Codacons infatti presenterà un esposto dinanzi l’Autorità Garante della concorrenza. “Vogliamo capire se concedere sconti sulle tariffe in favore dei clienti che partecipano ad un evento politico come il Family Day sia una pratica lecita e corretta, e se Ntv abbia applicato medesima scontistica agli utenti diretti alle manifestazioni pro-unioni civili – spiega il Codacons – Se emergeranno da parte dell’azienda decisioni commerciali diverse a seconda della tipologia delle manifestazioni pubbliche, si rischierebbe un uso politico di un servizio pubblico come il trasporto ferroviario”.
“Leggiamo in queste ore di sconti ferroviari con Italo o a Roma con Atac sui biglietti dell’autobus. Per chi non se ne fosse accorto stiamo assistendo a quella politica di stampo commerciale che prende in giro in questo caso le famiglie. Ti riduco il biglietto quando ho interesse a riempire una piazza, ti salasso per il resto dell’anno. La politica dei bonus a cui ormai siamo abituati approda al Family Day. Le famiglie non si facciano prendere in giro“, ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Ma l’Atac fa sapere di non aver concesso “alcuna agevolazione specifica agli organizzatori del Family Day e ricorda che per eventi che coinvolgono tour operator, associazioni, enti o aziende sono previste agevolazioni all’acquisto. I requisiti per accedere a queste agevolazioni sono pubblicati sul sito aziendale dove si precisa che per aver diritto alla riduzione bisogna acquistare almeno 1.500 euro di biglietti”.
Intanto, nelle ultime ore la scelta di Italo di concedere gli sconti ai propri clienti per il giorno del Family Day sta scatenando una bufera sui social. Una pioggia di tweet ha investito nelle ultime ore gli account social del treno rosso di Montezemolo e Della Valle. I social media manager dei canali sono stati costretti a intervenire in due differenti post che non hanno fatto altro che allargare la polemica alla gestione della comunicazione in questo tipo di casi.
Questo è il primo post in risposta agli utenti dell’account Italo su Facebook (ore 10.48 di domenica 24 gennaio). Precisa che questo tipo di pratiche sono comuni, ma il tono è già poco amichevole e le ultime righe hanno un carattere imperativo “Evitiamo basse dietrologie politiche su una scelta puramente commerciale“.
Ciao a tutti, ci tenevamo a comunicare a tutti voi che Italo ha un sistema commerciale in base al quale offre…
Pubblicato da Italo Treno su Domenica 24 gennaio 2016
Il secondo post arriva a distanza di solo qualche ora (13.54 sempre di domenica) e il tono è ancora più stizzito. Esordisce con un ‘ragazzi‘, che suona un po’ come so’ ragazzi o ragazzate. Escludendo di fatto un pubblico che non è solo composto da giovani. Poi continua “Ci fanno male queste parole perché noi siamo da sempre sostenitori dei diritti individuali“, ma qui restano sul vago e non dicono cosa hanno fatto di concreto. Questo secondo post sembra essere stato scritto di fretta (senza essere stato corretto da un editor), lo evidenza l’accento errato sulla ‘è’ di ‘perché’. Anche in questo post c’è un monito finale “Cerchiamo di usare il buon senso“. Ma il buon senso avrebbe dovuto usarlo Italo e giocare sull’ironia o ricordare la medesima scontistica offerta per eventi come il gay-pride (avvenuta nel giugno 2014 come ricorda il sito gay.it).
Ragazzi, non ci stiamo a farci mettere nell’angolo da chi vuole strumentalizzare ogni cosa. Ci hanno chiesto una…
Pubblicato da Italo Treno su Domenica 24 gennaio 2016
E qui invece vediamo una folta carrellata dei meme più dissacranti e divertenti che hanno invaso la rete nelle ultime ore