Dardi avvelenati tra l’europarlamentare di Forza Italia, Alessandra Mussolini, e Piefrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano e candidato nel capoluogo lombardo per le primarie del centrosinistra, nel corso de L’Aria che tira, su La7. La miccia della polemica è l’iniziativa promossa da Palazzo Marino che lo scorso 30 dicembre ha aperto un bando, rivolto a tutti i residenti di Milano: il Comune offre fino a 400 euro al mese alle famiglie che ospiteranno i titolari di protezione internazionale. Majorino spiega dettagliatamente l’iniziativa, che ha fatto inalberare il leader della Lega, Matteo Salvini. E Alessandra Mussolini gli fa eco: “Quanti profughi ospiterà a casa sua Majorino?”. “La domanda della Mussolini si commenta da sola” – commenta l’assessore Pd – “Onorevole Mussolini, vuole fare questa polemichetta? La faccia. Lei è quella che vuole partecipare al Family Day, vero?“. “Che dice questo sconsiderato?” – insorge Mussolini – “Lei non ha rispetto per le donne. Non posso andare al Family Day? E perché? Cosa è per lei il Family Day, un’accolita di disperati, di banditi e d barboni? Senta… come si chiama? Questo come si chiama?”. “Purtroppo il suo nome lo conoscono in tanti“, commenta Majorino, che viene appellato dalla sua interlocutrice prima “Majorano”, poi “Minorino”. “Faccia la sua sciocca polemica”, continua l’assessore milanese. “Quanto è stronzo questo“, sbotta la Mussolini. La gazzarra va avanti per svariati minuti e l’esponente di FI puntualizza: “Io non prendo nessun profugo in casa. Se devo ospitare qualcuno, prendo solo italiani! E non prendo rifugiati perché ricevo ogni giorno email di gente italiana che è sfrattata ed è costretta a dormire in macchina”. Poi chiede l’aiuto della conduttrice Myrta Merlino, accusando l’esponente Pd di insultarla per il suo cognome: “Glielo dici di stare zitto a questo?”. E in un momento di rabbia, sbatte a terra un giornale. A dare il carico da novanta è lo scrittore Fulvio Abbate, che, rivolgendosi all’europarlamentare, afferma: “Caro onorevole Mussolini, siamo in una situazione emergenziale coi flussi migratori. Quindi, se resuscitasse tuo nonno, anche lui dovrebbe fare i conti questo“. “Ma magari resuscitasse mio nonno, pure per un mese” – ribatte la Mussolini – “ma poi pensa a tuo nonno. Ce l’avrai un nonno o uno zio?”. La polemica, in un inarrestabile effetto domino, coinvolge anche Chicco Testa, che protesta: “Se ti auguri che resusciti tuo nonno, allora io mi auguro che resusciti mio padre, che è stato prigioniero in un campo di concentramento in Russia per 4 anni a causa di tuo nonno. Li facciamo incontrare e vediamo cosa viene fuori”. “Io difendo la memoria di chi cacchio mi pare” – si infuria l’europarlamentare – “Quello è mio nonno!”. “E io difendo mio padre”, controbatte Testa. “Difendilo, ma non mi toccare!” – sbotta la Mussolini – “Non mi toccare!”