Il leader M5s: "Sulla tv pubblica non è stato raccontato delle vicende emiliane su 'ndrangheta e Pd". La replica del Pd: "Prima spenga la commissione di vigilanza presieduta da tre anni dal suo deputato. Quali risultati ha ottenuto? Zero"
Tutti contro la Rai. Se negli ultimi tempi a lanciarsi contro alcuni programmi di Rai3 (come Ballarò e lo stesso tg di Bianca Berlinguer) è stato a più riprese il parlamentare del Pd Michele Anzaldi, ora è il turno di Beppe Grillo che sul suo blog definisce l’emittente pubblica “una televisione fascista“. Motivo? “Censura su tutti i tg le notizie scomode per il governo che ne ha nominato i vertici come in Polonia”. Quindi Grillo punta sull’hashtag #IoSpengoLaRai. “Possono costringerci a pagarla infilandola in bolletta, ma non possono costringerci a guardarla” si legge sul blog dove si stigmatizza il fatto che la Rai “non ha dedicato neanche un secondo alle vicende emiliane su ‘ndrangheta e il Pd” cosa fatta invece “con un servizio dedicato dal Tg de La7“.
La prima notizia “censurata” secondo il blog è quella relativa al sindaco di Brescello Marcello Coffrini “sostenuto dal Pd ed elogiatore di boss della ‘ndrangheta“. Coffrini, si legge sul blog di Grillo, “è dimesso dopo le pressioni partite da questo blog nelle ultime settimane, e poco prima che la commissione prefettizia decida se sciogliere il Comune per mafia, l’ennesimo a guida piddina”. La seconda notizia è quella che riguarda il sindaco Pd di Reggio Emilia Luca Vecchi “fedelissimo del ministro Delrio” che “vive in una casa comprata dal crotonese Francesco Macrì, arrestato e rinviato a giudizio nell’operazione contro la ‘ndrangheta Aemilia”, intestata alla moglie del sindaco, Maria Sergio, all’epoca “dirigente all’urbanistica, quando il sindaco era Graziano Delrio“. Queste notizie “sono state completamente censurate dal servizio pubblico pagato con i soldi di tutti i contribuenti che, volenti o nolenti, si troveranno il canone in bolletta”.
A replicare a Grillo è il Pd. Prima con Andrea Marcucci che interviene su Twitter: “Beppe Grillo capovolge la realtà. Per il comico di lato è fascista chi non censura le notizie scomode per il M5S, quindi anche la Rai”. Poi ecco di nuovo Anzaldi: “Invece di annunciare spegnimenti della Rai ridicoli e dal sapore intimidatorio, Beppe Grillo spenga prima la commissione di Vigilanza: la presiede un loro esponente da quasi tre anni, quali risultati ha ottenuto? Nessuno”. Il presidente della commissione di vigilanza è il membro del direttorio Roberto Fico. Secondo il deputato del Pd, che è componente della commissione di vigilanza “quando in Rai qualcosa non funziona la colpa è della Vigilanza, che dovrebbe appunto vigilare affinché sia rispettato il contratto di servizio e venga garantito il pluralismo. I cinquestelle avevano annunciato di voler aprire la Rai come una scatola di tonno e invece non sono riusciti nemmeno a ottenere che la Rai rispondesse con serietà alle interrogazioni dei commissari della Vigilanza, puntualmente umiliati. Fico cosa ha ottenuto in questi anni? Veramente condivide l’appello del blog di Grillo ad evadere il canone? Veramente pensa che la Rai sia una tv fascista? Quella stessa Rai che, al Tg3, censura l’audizione del sindaco di Quarto in commissione Antimafia?”.