L'automobile è stata ritrovata tra i comuni di Onè di Fonte e Asolo. Da oltre una settimana seminava il panico in tutto il nord-est
E’ stata ritrovata l’Audi gialla che da una settimana spaventava il Veneto ma non è finita la fuga dei tre malviventi che la guidavano. E secondo la procura di Treviso le possibilità di cattura sono ridotte al minimo perché “non ci sono più agganci per individuarli”. L’automobile è stata ritrovata bruciata in una campagna del trevigiano tra i comuni di Onè di Fonte e Asolo. La segnalazione è stata fatta da alcuni abitanti della zona che dopo aver visto le fiamme hanno chiamato i vigili del fuoco.
L’auto era stata rubata il 26 dicembre a Malpensa ma era stata intercettata per la prima volta il 16 gennaio dopo un tentativo di furto in un’abitazione di Abano Terme. A quel punto era iniziata una caccia da parte delle forze dell’ordine senza esito. Nemmeno il sorvolo della zona con gli elicotteri e i tanti posti di blocco avevano permesso di fermare la vettura. I tre malviventi avevano continuato la fuga: nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, erano sfrecciati a 150 km/h in contromano sul Passante di Mestre. Pochi minuti dopo nello stesso tratto c’era stato un incidente in cui era morta una donna. Non è escluso che lo spavento per l’auto in contromano abbia influito sulla perdita controllo della vettura da parte della conducente.
Nei giorni successivi era nata poi una sorta di psicosi con numerosi casi di segnalazione dell’auto, non tutte ritenute attendibili dagli inquirenti. Erano state diffuse anche delle foto segnaletiche dei malviventi. Ma proprio una di queste aveva generato un errore. Il 23 gennaio, infatti, un albanese di 32 anni dopo essersi riconosciuto in una delle foto si era presentato alla questura di Torino, spiegando di essere totalmente estraneo alla vicenda. E i suoi alibi sono stati ritenuti convincenti dalla polizia.