Il presidente del Napoli rispedisce al mittente le accuse contenute nell'inchiesta condotta dalla procura partenopea, che vede tra i 64 indagati anche Adriano Galliani e Claudio Lotito: "Cavolate alimentati da pm e giornalisti". Confedercontribuenti: "Azzerare i vertici del calcio"
Ostenta sicurezza, Aurelio De Laurentiis. A margine della presentazione del film con Carlo Verdone e Antonio Albanese L’abbiamo fatta grossa, il presidente del Napoli ha rispedito al mittente tutte le accuse contenute nell’inchiesta denominata Fuorigioco e condotta dalla procura partenopea, che vede tra i 64 indagati lo stesso De Laurentiis, Adriano Galliani e Claudio Lotito: “Per quanto riguarda il Napoli si tratta di fuffa. Sono super tranquillo – ha detto De Laurentiis – si tratta di una inchiesta vecchia di molti anni fa – dice ancora De Laurentiis – è incommentabile e riguarda diverse società, non il Napoli. Queste sono cavolate che alimentate da voi giornalisti e da quelli della procura”. “Non avendo visto le carte, per le altre società non posso commentare, ma per quanto riguarda il Napoli, ripeto, si tratta del nulla“, ha concluso De Laurentiis.
Preoccupato “per l’immagine” del calcio, si dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Ogni volta che c’è un’inchiesta, logicamente questo non va bene e non fa bene. Però non è detto che poi l’inchiesta debba produrre necessariamente dei colpevoli“, ha detto il numero uno del Comitato Olimpico a margine della conferenza stampa dopo la Giunta nazionale a Cortina, 60 anni dopo le Olimpiadi invernali tenutesi nella località dolomitica.
“Non so che che cosa pensare, salvo che logicamente l’indagine – ha aggiunto – si riaggancia a quella che era un’indagine partita tre o quattro anni fa sull’interpretazione dei contratti all’interno del mondo del calcio, perché vedo che c’è la Guardia di Finanza coinvolta”. “Siccome, ovviamente, tutta la materia è di giustizia ordinaria e non del nostro mondo, il mio auspicio, proprio per evitare che ci siano anche qui giustizialisti e colpevolisti, è che non ci siano trascinamenti per troppo tempo. Urgentemente, serve dare delle risposte”, ha poi fatto sapere Malagò.
Bisogna valutare “se necessariamente – ha chiarito il numero uno del Coni – questo debba essere un approfondimento oppure se implica qualche responsabilità maggiore. Col fatto che ci sono oggi all’ordine del giorno alcune delle più importanti società italiane e i loro legali rappresentanti e i procuratori, questo potrebbe non significare nulla. Perché non è detto che, visto che sono le più importanti, hanno fatto dei contratti diversi. Quello che conta è se hanno fatto dei contratti sbagliati o no”, ha concluso.
I consumatori, invece, non hanno dubbi: “La pianificazione dell’evasione fiscale ha una regia unica – affonda il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro – mentre il governo con l’ultima legge di stabilità ha detassato la compravendita dei calciatori. Bene, la magistratura vada avanti, ma resta evidente che i vertici del calcio italiano vanno azzerati, visto il dato dell’inchiesta che coinvolge le principali società”. Il meccanismo ipotizzato dalla Procura di Napoli sarebbe stato architettato “per sottrarre materiale imponibile alle casse dello Stato nella compravendita dei calciatori”.