I vendicatori che volevano avvelenare 6 milioni di tedeschi
I Nokmim erano un gruppo di “vendicatori ebrei” (noti appunto come Jews Avengers) che dopo la seconda guerra mondiale volevano avvelenare l’acqua e uccidere 6 milioni di tedeschi. Tante quanto erano state le vittime della Shoah. Non sopportavano che nel 1949 soltanto 300 nazisti fossero dietro le sbarre. Secondo Michael Elkins, ex corrispondente da Gerusalemme per la Bbc e autore di un libro su di loro, Forged in Fury, agli Avengers sarebbero da attribuire le morti sospette di diversi ex nazisti, trovati impiccati, strangolati, investiti o con del cherosene nel sangue. Spagna, Canada, America del Sud: per decenni gli Avengers avrebbero messo in atto esecuzioni in tutto il mondo, come quella di Aleksander Laak, ex responsabile di un campo di concentramento in Estonia, trovato impiccato a Winnipeg nel 1960. A Norimberga, in un centro di detenzione per ex SS, avvelenarono 1900 prigionieri mettendo l’arsenico nelle loro pagnotte. Morirono in centinaia. Il piano estremo – avvelenare gli acquedotti di 5 città tedesche – non andò mai in porto, perché furono arrestati dalla polizia inglese.
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