Cinema

L’abbiamo fatta grossa, l’ultimo film di Carlo Verdone con Antonio Albanese. Sodalizio riuscito il film un po’ meno

In uscita giovedì 28 gennaio in circa 850 schermi. "Abbiamo lavorato magnificamente insieme, e se sarà possibile, tra due anni ci ritroverete in un altro film - dice il regista romano - La cosa più bella è che siamo diventati subito veramente amici, il che a me non capita così frequentemente"

di Anna Maria Pasetti

“È nata una nuova coppia comica? Sarà il pubblico a decretarlo. Quanto a noi abbiamo lavorato magnificamente insieme, e se sarà possibile, tra due anni ci ritroverete in un altro film”. Parola di Carlo Verdone & Antonio Albanese, i protagonisti così diversi e così uguali di L’abbiamo fatta grossa, il nuovo film diretto da Verdone. In uscita giovedì 28 gennaio in circa 850 schermi, la commedia segna anche la conferma del sodalizio tra l’artista romano e Aurelio De Laurentiis, che col figlio è produttore e distributore del film.

Il patron della Filmauro, da parte sua, ha presenziato tesissimo alla conferenza stampa del film dopo poche ore dalla notizia che lo vede protagonista con altre 64 persone di un’inchiesta della procura di Napoli su calcio e fisco. Il produttore nonché presidente della S.S.C. Napoli a un certo punto, nella hall del cinema Savoy, ha sbottato violentemente contro una giornalista Rai che insisteva sull’argomento: “Non voglio mischiare gli attori con il calcio, come cazzo ve lo devo dire?”. Lo sfogo di De Laurentiis ha fatto il giro del web ma per fortuna non è riuscito ad inquinare i toni della presentazione del film. Per la prima volta insieme, dunque, Verdone e Albanese non hanno nascosto la propria soddisfazione artistica e umana. “La cosa più bella – dice Carlo – è che siamo diventati subito veramente amici, il che a me non capita così frequentemente. Ad unirci è la musica, l’arte e lo spirito lombardo di Antonio mi piace molto. Anche se siamo profondamente differenti, abbiamo lo stesso tipo di ironia. Con Albanese ho trovato il miglior attore con cui mi sia capitato di lavorare in tutta la mia carriera”. Il complimento naturalmente è ricambiato dall’artista comasco che ha riconosciuto nella regia di Verdone un “percorso preciso, però ricco di libertà ove fantasticare e improvvisare. Per me Carlo è uno dei prototipi della commedia italiana contemporanea, un vero maestro dei caratteri di questa nostra Patria”.

Nella pellicola Verdone e Albanese interpretano rispettivamente l’alquanto sfigato investigatore privato Arturo Merlino (già il nome è un programma..) e l’attore Yuri Pelagatti: i due individui condividono la condizione di essere parecchio squattrinati. Ed è questa situazione semi-permanente che li induce e non portare alle forze dell’ordine una misteriosa valigetta contenente un milione di euro che si trovano improvvisamente tra le mani. “La commedia si mescola inevitabilmente al genere investigativo, diciamo che si vena un po’ di noir”, spiega Verdone. “D’altra parte avere un attore molto fisico e di talento come Antonio mi ha portato a fare qualcosa di diverso dai miei ultimi film, una sorta di favola con un leggero accento di critica sociale sul finale”. Se è intenzionale da parte di Verdone liberarsi “di alcuni temi che avevo sfruttato abbastanza negli ultimi anni, per me è importante dare delle sterzate, di tanto in tanto” è vero anche che L’abbiamo fatta grossa risulta più debole strutturalmente e – appunto – tematicamente rispetto ad altri suoi lavori. La fatica a mettere insieme la scaletta è denunciata dallo stesso regista co-sceneggiatore accanto a Pasquale Plastino e Massimo Gaudioso, una scaletta forse troppo densa di accadimenti che – gioco forza- devono tenersi ben insieme in un’opera di 1h50’. Più elegante nelle cromature ambientali e dei costumi (“l’ispirazione arriva dal Woody Allen di 20 anni fa”), il film lo è tuttavia meno nell’uso del linguaggio, assai fiorito di parolacce: “Neppure le ho scritte, ma ad ogni ciak me ne partiva qualcuna.. forse avete ragione”, chiosa scherzando l’attore regista romano.

Complessivamente la nuova commedia di e con Verdone suscita parecchia ilarità ma purtroppo non riesce mai ad essere pungente come solitamente il “Carlo nazionale” sa essere. Il lato migliore dell’operazione probabilmente è il riuscito sodalizio con Albanese: i due “palleggiano” si dividono la scena con impeccabili naturalezza, equilibrio e rispetto.

Nel film c’è anche un attore speciale. Rocco, 17enne di Nocera Inferiore, che affetto da leucemia, aveva espresso il desiderio di recitare con Carlo Verdone. I volontari di Make-A-Wish® Italia, la onlus con sede a Genova che dal 2004 opera su tutto il territorio nazionale per realizzare i desideri di bambini e ragazzi malati, sono riusciti a esaudirlo grazie alla disponibilità dell’attore e regista romano.

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