Secondo i dati Emg per il TgLa7 i Cinque Stelle infilano la quarta variazione negativa in un mese: dal 22 dicembre sono calati dell'1,3. Pd in lieve aumento. Per l'ingresso al ballottaggio, oltre ai democratici, centrodestra favorito. E il risultato della consultazione sulle riforme istituzionali potrebbe essere meno scontato di quanto sembra
Il Pd in faticosa salita. Il M5s in calo. Il centrodestra che risente più degli altri dei temi della settimana, se non del giorno. Lo dicono i sondaggi Emg per il TgLa7 dell’ultimo mese. Se è vero che le rilevazioni degli istituti demoscopici non sono scientifiche e si portano dietro di norma un margine d’errore del 3 per cento, resta che indicano e misurano una tendenza. E i numeri di Emg di questa settimana dicono che per la quarta volta i Cinque Stelle segnano variazioni con il segno meno. L’impressione, insomma, è che il Movimento abbia sofferto le vicende delle questioni amministrative nelle città in cui governa, Quarto in testa. Dal 22 dicembre a oggi il M5s ha perso l’1,3 per cento, dal 28,1 al 26,8.
Pd in aumento, centrodestra sale e scende
Il sistema tripolare
Quello che ad oggi sarebbe certo è che al ballottaggio andrebbero Pd e centrodestra (unito), che nelle ultime rilevazioni ha sempre superato il M5s. Quello che si nota, in linea generale, è il trend che porta sempre più a una tripolarizzazione del sistema politico italiano, dove i tre partiti/aree principali (Pd, centrodestra e M5s) mettono insieme quasi il 91 per cento dei voti espressi. La conseguenza è che le forze politiche minori – come Area Popolare e Sinistra Italiana, che già non trionfano – diventano ulteriormente marginali.
I partiti
I ballottaggi
Il referendum: la maggioranza di indecisi
Infine il referendum confermativo sulle riforme istituzionali in programma ad ottobre, che però già assume una valenza politica dopo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi per un paio di volte ha detto che se vincerà il no, lascerà qualsiasi incarico per sempre. Al momento la sua carriera sembra al sicuro, visto che il sì è intorno al 70 per cento, per giunta in aumento del 3 rispetto alla scorsa settimana. Il no è fermo a uno su tre votanti.