Un grande cantiere ancora aperto. Sembrano questo le nuove Iene, rivoluzionate nella formula e nei conduttori con l’addio di Ilary Blasi e Teo Mammuccari e l’arrivo di un folto gruppo di nuovi conduttori: Geppi Cucciari, Fabio Volo e Miriam Leone la domenica; Nadia Toffa, Pif e ancora la Cucciari il martedì.
Doppio appuntamento, doppio binario per il programma di punta di Italia1: la domenica è più simile alle edizioni passate, il martedì si prova a tornare alle origini dell’epoca Ventura, con i conduttori seduti dietro al bancone. Sembra un cantiere aperto, dicevamo, perché è evidente che l’amalgama tra i nuovi protagonisti va perfezionata. Vanno messi a punto i tempi comici, tentando di evitare accavallamenti fastidiosi, così come va reso meno stringente l’aderenza a un copione, che rischia di penalizzare battitori liberi, a cominciare da Geppi Cucciari, che non va imbrigliata in schemi troppo rigidi.
Nonostante gli evidenti e inevitabili problemi di assestamento, il nuovo corso delle Iene promette bene, soprattutto perché Davide Parenti ha selezionato un parco conduttori di tutto rispetto, persino oltre le più rosee aspettative. Per il momento funzionano meglio le donne del cast, con Nadia Toffa sugli scudi. La Toffa ha il pregio di conservare in ogni circostanza una spontaneità naturale che le permette di sembrare più rilassata e la sua presenza garantisce il lato aggressivo che è un marchio di fabbrica del programma.
Geppi è Geppi, e ci sarebbe poco altro da aggiungere. Le serve solo un po’ di libertà in più, perché quando può giocare da battitore libero dà il meglio di sé. Di sicuro, fa piacere rivederla in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche, dopo i tentativi seriosi e un po’ troppo radical chic degli ultimi tempi. Miriam Leone conferma il suo momento d’oro, dovuto innanzitutto ai panni da femme fatale che ha deciso di vestire in questa fase della carriera. Televisivamente aveva già dimostrato di essere assai brava persino ai tempi di Guardì, figuriamoci adesso in un programma decisamente più contemporaneo.
I due maschietti (Fabio Volo e Pif) al momento sembrano quelli più in difficoltà. Ma il motivo è facilmente rintracciabile: per entrambi si tratta di un ritorno alle origini dopo una carriera esplosa ai livelli più alti (Volo scrittore affermato, Pif regista osannato dalla critica). Tornare all’intrattenimento televisivo, pur conservando le loro rispettive peculiarità, non è impresa facile. La stoffa c’è; ora serve solo un salutare bagno di umiltà per riprendere confidenza con il mezzo televisivo e con il taglio della trasmissione.
Sono rimasti uguali, fortunatamente, i servizi delle iene sguinzagliate in ogni dove: aggressivi, a volte irrispettosi, radamente sopra le righe, gli inviati vecchie e nuovi sono la vera anima del programma. I conduttori lo sanno bene, così come sanno che la loro presenza deve essere innanzitutto due cose: un richiamo per il pubblico e un elemento di alleggerimento soprattutto quando i servizi trattano temi spinosi, seri e a volte indigesti.
Gli ascolti delle prime due puntate sono più che buoni. Da notare soprattutto il risultato di ieri sera, quando Le Iene dovevano confrontarsi con l’ultima puntata della fiction di RaiUno “Il paradiso delle signore” (che ha vinto la serata con 6 milioni di spettatori) e con la sfida di Coppa Italia tra Alessandria e Milan trasmessa da RaiDue (4,3 milioni). Cucciari, Pif e Toffa hanno conquistato 2,2 milioni di spettatori, per uno share del 9,16%, arrivando a sfiorare il clamoroso sorpasso su Canale5 (2,7 milioni e 10,68% per il film Una donna per amico).
Il pubblico, dunque, pare apprezzare le tante novità della nuova stagione delle Iene. E se riusciranno a mettere a punto gli assestamenti di cui fisiologicamente hanno bisogno, Cucciari, Volo, Leone, Pif e Toffa potranno davvero togliersi molte soddisfazioni in questa seconda parte di stagione televisiva.