Il senatore Miguel Gotor, minoranza Pd: "Dal manuale Cencelli al manuale Renzelli, con Ncd che ha più ministri che voti". Federica Chiavaroli diventa sottosegretario alla Giustizia, Dorina Bianchi alla Cultura, Antonio Gentile allo Sviluppo economico. Enrico Costa, ora viceministro alla Giustizia, diventa titolare degli Affari regionali. Per il Pd Teresa Bellanova nominata viceministro allo Sviluppo, Gennaro Migliore alla Giustizia, Enzo Amendola sottosegretario agli Esteri. Scelta Civica incassa la nomina di Antimo Cesaro ai Beni culturali
La squadra di governo di Matteo Renzi sale da 56 a 64 membri e quattro sottosegretari cambiano ministero. Il consiglio dei ministri di giovedì ha infatti dato il via libera al rimpasto dell’esecutivo e nominato i nuovi titolari di alcune cariche vacanti da mesi. Tre degli otto freschi di nomina e cinque sui 12 coinvolti dal rimpasto sono del partito di Angelino Alfano. “Dal manuale Cencelli al manuale Renzelli, con Ncd che ha più ministri che voti #rimpasto #todocambia”, ha commentato via Twitter il senatore bersaniano Miguel Gotor.
Teresa Bellanova (Pd) diventa viceministro allo Sviluppo economico, Gennaro Migliore (Pd) e Federica Chiavaroli (Ncd) sottosegretari al ministero della Giustizia, Antimo Cesaro (Scelta civica) e Dorina Bianchi (Ncd) vanno alla Cultura, Enzo Amendola (Pd) sottosegretario agli Esteri, Antonio Gentile (Ncd) va allo Sviluppo economico, Mario Giro (ex Scelta civica, ora Democrazia solidale) agli Esteri con delega all’immigrazione. Traslocano invece Ivan Scalfarotto (Pd), che passa da sottosegretario alle Riforme allo Sviluppo economico, Enrico Costa (Ncd), ora viceministro alla Giustizia, che diventa titolare degli Affari regionali con delega alla Famiglia, e Simona Vicari (Ncd), ora sottosegretario allo Sviluppo, che approda alle Infrastrutture. Enrico Zanetti (Scelta civica) viene promosso da sottosegretario a viceministro all’Economia. Infine è ufficiale che Tommaso Nannicini, attuale consulente economico di Matteo Renzi, diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio, come il premier aveva annunciato la settimana scorsa.
Costa, relatore del lodo Alfano, agli Affari regionali vacanti da un anno – Il deputato Ncd Costa, ex berlusconiano e già celebre per essere stato relatore del Lodo Alfano per garantire l’immunità tra gli altri all’ex Cavaliere, passa dalla carica di viceministro alla Giustizia a quella di ministro degli Affari regionali. Con una delega alla famiglia particolarmente pesante a pochi giorni dal voto sulle unioni civili. La poltrona era vacante dalle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta (Pd), che il 25 gennaio 2015 lasciò il governo per andare a far parte della giunta regionale di Mario Oliviero in Calabria, salvo rinunciare due giorni dopo in polemica per la nomina di un altro consigliere sfiorato da un’indagine per voto di scambio.
La delega all’immigrazione va a Giro, ex consigliere di Riccardi – Mario Giro da sottosegretario agli Esteri viene promosso a viceministro. Dal 1975 è membro della Comunità di Sant’Egidio dove è stato responsabile per le Relazioni internazionali. E’ stato consigliere del ministro Andrea Riccardi nel governo Monti.
Il leader di Scelta civica diventa vice di Padoan – A via XX Settembre, come rivelato da ilfattoquotidiano.it nei giorni scorsi, il sottosegretario Enrico Zanetti diventa viceministro. Per lui, però, non ci sarà l’attesa delega al fisco e le sue competenze verranno definite più in avanti. La promozione del leader di Scelta civica , professione commercialista, modifica gli equilibri al Tesoro e rende meno salda la poltrona della direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, di cui Zanetti già lo scorso autunno aveva chiesto le dimissioni.
Migliore, l’ex capogruppo di Sel convertito al renzismo – Sono due i nuovi sottosegretari alla Giustizia: Gennaro Migliore (Pd) e Federica Chiavaroli (Ncd). Il primo è l’ex capogruppo di Sel che a ottobre 2014 in diretta su Rai3 a Ballarò aveva annunciato il suo passaggio con Renzi. Pochi mesi prima aveva abbandonato il partito di Nichi Vendola dopo uno scontro con il leader sul decreto Irpef e il bonus di 80 euro. Chiavaroli, iscritta all’albo dei commercialisti, professione imprenditrice, è stata eletta senatrice nel 2013 nelle fila del Pdl. Pochi mesi dopo ha aderito al Nuovo Centrodestra, di cui è diventata vicecapogruppo a palazzo Madama.
Scalfarotto lascia la Boschi e passa allo Sviluppo – Ivan Scalfarotto, fino a oggi sottosegretario alle Riforme, lascia il dicastero di Maria Elena Boschi in cui è entrato alla nascita del governo Renzi per passare a quello di Federica Guidi. Al posto di Carlo Calenda, che da marzo sarà a Bruxelles come nuovo rappresentante dell’Italia presso la Ue. Ex manager ed ex consigliere di circoscrizione a Foggia per i Verdi del Sole che ride, londinese d’adozione e fondatore del primo circolo di “Libertà e Giustizia” all’estero, Scalfarotto nel 2005 si è candidato alle primarie dell’Unione, arrivando sesto. Dal 2009 al 2013 è stato vicepresidente del Pd. Omosessuale dichiarato e attivista per i diritti gay, sostiene il ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Gentile, il “cinghiale ferito che ammazza tutti” – Insieme a Scalfarotto diventa sottosegretario allo Sviluppo Antonio Gentile. Colui che nel marzo 2014, agli albori del governo Renzi, fu per 72 ore sottosegretario ai Trasporti ma dovette dare le dimissioni travolto dall’accusa di aver fatto pressioni sul quotidiano Ora della Calabria che stava per pubblicare un articolo su un’inchiesta a carico del figlio Andrea, a cui la procura di Catanzaro contestava i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione per delinquere in relazione a una vicenda di consulenze d’oro assegnate dall’Azienda sanitaria provinciale. Il direttore Luciano Regolo si rifiutò di fermare il pezzo e a quel punto intervenne lo stampatore e presidente di Fincalabra Umberto De Rose che cercò di mediare con l’editore del giornale, invitandolo a non pubblicare la notizia perché “il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti”.
Al posto della Barracciu l’Ncd Bianchi e Cesaro (Scelta Civica) – I due nuovi sottosegretari alla Cultura sono Dorina Bianchi e Antimo Cesaro. A ottobre 2015 si era liberato un posto dopo che la deputata Pd Francesca Barracciu aveva fatto un passo indietro perché rinviata a giudizio per spese pazze in merito alla sua attività di consigliera regionale. Bianchi, medico, eletta nel 2001 in Senato nel centrodestra, ha militato prima nel Ccd, poi nell’Udc. E’ passata poi al centrosinistra (prima Margherita e infine Pd) per poi finire nuovamente nel centrodestra: Udc, Pdl e infine Ncd.