E' la proposta avanzata dal leader del partito socialdemocratico (Pvda) Diederik Samsom, che avrebbe il sostegno del premier Mark Rutte, attuale presidente di turno dell’Unione. Il progetto, ha detto ancora il politico, è oggetto di discussione con i governi di Germania, Austria e Svezia e si spera che anche Francia, Spagna e Portogallo aderiscano all’iniziativa
L’Unione Europea accoglierà 250mila migranti provenienti dalla Turchia. In cambio Ankara si impegna a riprendere tutti i migranti che sbarcano illegalmente sulle isole della Grecia. In virtù anche dei 3,2 miliardi che Bruxelles è pronta a darle per fermare i flussi provenienti dalla Siria. Questo, in sintesi, il piano annunciato alla stampa locale dal leader del partito socialdemocratico olandese (Pvda) Diederik Samsom e che, secondo lo stesso Samsom, ha il sostegno del premier Mark Rutte, attuale presidente di turno dell’Ue.
“Più di 850.000 persone sono arrivate nelle isole greche dalla Turchia l’anno scorso e il piano, attualmente in fase di elaborazione in diversi Stati membri dell’Ue, dovrebbe entrare in vigore entro la primavera, prima della prevista nuova ondata di migranti”, ha spiegato Samsom. Il piano olandese è vincolato alla definizione di Turchia come Paese sicuro da parte dell’Onu. “La Turchia ha ancora alcune leggi da adeguare e lo stato dei richiedenti asilo siriani deve migliorare. Deve diventare un Paese sicuro”, ha detto Samsom.
Secondo il leader laburista, il cui partito è in coalizione con i liberali del VVD di Rutte, il piano è oggetto di discussione con i governi di Germania, Austria e Svezia e si spera che anche Francia, Spagna e Portogallo aderiscano all’iniziativa.
La proposta olandese “per forzare una soluzione” sulla crisi dei migranti arriva dopo che le autorità svedesi hanno annunciato l’intenzione di rimpatriare fino a 80.000 migranti arrivati nel Paese l’anno scorso. E dopo la notizia dell’ennesimo naufragio a largo delle coste greche, dove nel solo mese di gennaio sono già approdati 46.000 rifugiati, la maggior parte di loro in fuga dal conflitto in Siria, Iraq e Afghanistan. “Il Mar Egeo è diventato una fossa comune, 3.700 persone sono morte l’anno scorso”, ha ricordato Samsom alla radio olandese.
Commissione Ue: “Domande d’asilo sono valutate caso per caso” – Sul piano dell’Olanda, la Commissione europea ha precisato di rispettare la convenzione di Ginevra e che le domande di asilo sono valutate caso per caso. La portavoce Ue degli Interni, Natasha Bertaud, ha ricordato che il blocco dei Ventotto ha già un piano di reinsediamento di 20mila rifugiati provenienti da Paesi terzi tra cui potrebbero essere incluse persone che si trovano in Turchia, con cui si è siglato un accordo per gestire i flussi migratori in Europa. Bertaud ha precisato che gli Stati membri stanno provando uno sforzo addizionale per accogliere i rifugiati provenienti dalla Turchia anche se non è stata concretizzata al momento una cifra, anche in attesa di capire come evolvono gli impegni assunti da Ankara. In questo contesto, la portavoce ha sottolineato che l’Unione ha anche siglato un accordo di riammissione con la Turchia, che dovrebbe entrare in vigore l’anno prossimo e che permetterà di rimpatriare tutti coloro che non hanno diritto d’asilo.
Germania: “Italia partecipi al fondo di 3, 2 miliardi per la Turchia” – Contraria a dare i 3,2 miliardi alla Turchia resta l’Italia. E la Germania torna a sollecitare Roma: “L’Ue vive una crisi di solidarietà, ed è importante che Roma partecipi all’accordo sulla Turchia, per il fondo dei 3 miliardi”, spiega il presidente della Commissione Esteri del Bundestag Norbert Roettgen (Cdu) in vista della bilaterale Merkel-Renzi a Berlino. La partecipazione dell’Italia al fondo “confermerebbe che questa crisi la vediamo come una crisi europea, che – spiega – solo insieme politicamente e finanziariamente può essere superata”. Questa crisi “è iniziata quando i profughi erano ancora in Italia, e la stessa Germania non ha dato sufficiente solidarietà, questo è storia”, aggiunge Roettgen. “Ma adesso si chiede la solidarietà di tutti gli europei che si sono accordati a ottenere la cooperazione con la Turchia come Paese chiave. E questo comporta che i 3 miliardi debbano essere pagati”.
“È proprio del metodo europeo arrivare all’intesa e a dei compromessi. Ma sarebbe fatale se adesso, in una crisi come quella attuale, iniziassimo ad assemblare grossi pacchetti da negoziato – ha detto ancora Roettgen sulla disponibilità di Berlino di andare incontro a Renzi su flessibilità e banche – ogni tema va trattato a sé. E i 3 miliardi alla Turchia vanno dati nell’interesse anche dell’Italia”.