E’ stato massacrato in casa. A forza di botte o con un oggetto. Sicuramente è stato colpito con ferocia. Il sangue è ovunque, nell’appartamento al settimo piano del caseggiato popolare di via Caffaro 24, alla Garbatella, periferia sud di Roma. Tanto che i carabinieri entrati in casa hanno parlato di scena “raccapricciante”. Maurizio David abitava da solo. Era separato, nessun lavoro e qualche piccolo precedente alle spalle per reati contro il patrimonio. Il suo cadavere è stato trovato intorno alle 12.
La furia con cui è stato ucciso – ragionano i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci e della Compagnia Eur – fa pensare che l’assassino avesse un forte risentimento nei confronti di David. Tradotto: non si tratterebbe di un omicidio di malavita, ma di un delitto per questioni personali. Gli investigatori avrebbero già individuato un sospetto che è stato ascoltato insieme ad altre persone del grande caseggiato con dieci scale.
Non è chiaro come sia stato scoperto il cadavere. Dalle prime informazioni, trapela che a portare i carabinieri nel palazzo di via Caffaro è stato un uomo che stamani ha avvicinato un carabiniere di quartiere vicino alla stazione Ostiense, non lontano dal luogo del delitto, dicendo di avere qualcosa da raccontare su un fatto molto grave, viene riferito. Non è stato precisato se sia la stessa persona sospettata per il delitto.