Il Capo dello Stato durante la sua visita a Catanzaro per inaugurare la sede della Regione: "Lo Stato è vicino, non siete soli"
“Sconfiggere la ‘ndrangheta è un dovere che va posto in cima a ogni programma di governo”. Perché la ‘ndrangheta “è una minaccia per l’intero Paese”. Batterla “è un’esigenza e un obiettivo nazionale”. E, soprattutto, “possibile”. A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita a Catanzaro per inaugurare la sede della Regione. “Il contrasto alla criminalità organizzata e la battaglia per l’affermazione della legalità restano pietre angolari di ogni progettualità politica”, ha aggiunto.
Le parole del Capo dello Stato arrivano proprio nel giorno in cui l’antimafia di Reggio Calabria ha dato scacco alla ‘ndrangheta con la cattura di due importanti latitanti che si nascondevano in un bunker nella Piana di Gioia Tauro. Una risposta dello Stato, che assicura Mattarella, “non è lontano”. “La Calabria non è sola. La Calabria è parte integrante e inseparabile della vita dell’Italia e la coinvolge – ha voluto ribadire il presidente – La questione, quindi, interpella e richiama la coscienza civile di tutte le istituzioni”.
Lotta alle cosche ma non solo. Perché l’altra priorità che deve essere in cima al programma di tutte le forze politica è quella di “creare nel paese il lavoro che manca”. “Dare un futuro ai giovani è condizione per la tenuta stessa della nazione. Ogni discorso sulla ripresa deve affrontare il nodo dell’occupazione”, ha detto Mattarella aggiungendo che “il nostro destino non può essere quello di un Paese diviso e sempre più diseguale”. Lo ha detto a Catanzaro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Non è accettabile – ha aggiunto – che crescano le distanze in termini di lavoro, di opportunità, di risorse disponibili, di concreto esercizio di diritti, di investimenti”.
Ma per mettere in moto lo sviluppo della Calabria e del Sud c’è bisogno di “una piena dignità della cosa pubblica“, che rappresenta “la premessa per il risanamento delle piaghe e per la ripresa. Conferire dignità alla cosa pubblica, e alla politica, è oggi essenziale per mettere in moto uno sviluppo innovativo”. Perché – ha ricordato il Capo dello Stato – “spesso non riesce a sottrarsi alla logica degli interessi particolari, quando si appiattisce su una mera e conservatrice riproduzione del consenso – toccando talvolta quella zona grigia che non distingue legalità da illegalità – nell’illusione di preservare se stessa mentre la comunità circostante non riesce a trarre concreti benefici“.