Finalmente, dopo alcuni tentativi falliti, i familiari del narcotrafficante messicano Joaquin el Chapo Guzman, capo del Cartello di Sinaloa, attualmente detenuto, sono riusciti a far registrare il soprannome El Chapo dall’Istituto messicano per la proprietà industriale (Impi) allo scopo di usarlo in esclusiva per etichettare prodotti commerciali.
Si può prevedere che la mossa si rivelerà una fonte di lauti guadagni. Lo testimonia e lo garantisce quanto accaduto negli ultimi giorni dopo la pubblicazione dell‘intervista di Sean Penn al narcotrafficante, poco prima del suo arresto.
Pare infatti che sia necessario rifornire continuamente gli scaffali di Barabas, il negozio di Los Angeles che vende la sgargiante camicia indossata da El Chapo nella foto che accompagnava l’intervista: per i proprietari, inseguiti da giornali e tv, affari d’oro, vendite alle stelle e tanta pubblicità gratuita.
Barabas, il cui motto è “Buone parole, buoni pensieri, buone azioni”, dopo aver pubblicizzato per giorni, nel suo sito web, la camicia come la most wanted shirt, per tranquillizzare la propria e le altrui coscienze, annuncia ora che il 5% dei ricavi sarà versato a D.A.R.E. (Drug Abuse Resistance Education) per impedire il diffondersi dell’uso di droghe fra i bambini.
In negozio, qualche perplessità sul genere di clienti che prediligono le loro camicie, devono averla avuta ma, nei tre messaggi che si susseguono nella homepage, i camiciai californiani superano brillantemente ogni dubbio, trovando l’aspetto positivo che va ricercato anche nelle scelte di testimonial irrimediabilmente negativi. Il successo, sembrano suggerire, non ha segno, ma se volete raggiungerlo, nel bene o nel male, vi conviene comprare una camicia Barabas: “Non abbiamo mai incontrato Joaquin Guzman, noto anche come El Chapo. Possiamo spiegare la sua scelta della camicia per l’incontro e l’intervista con Sean Penn come chiaramente ispirata a criteri estetici e come una testimonianza dell’idea di comfort, qualità e stile che una camicia Barabas proietta”. Un capolavoro: sarà mica colpa loro se comfort, qualità e stile attirano anche i delinquenti più pericolosi.
“L’atteggiamento assertivo dello stile Barabas può procurarvi la sincera attenzione di cui avete bisogno per condividere la vostra storia e il vostro punto di vista sulle cose che contano. Indossare Barabas può diventare l’evento che cambierà la vostra vita”. Sempre, naturalmente, sperando che non cambi in peggio la vita degli altri.
“Siamo felici di constatare che le nostre audaci camicie Barabas, ribattezzate dai media “Camicie del Chapo”, sono diventate per molti un palco dal quale presentarsi in pubblico per portare l’attenzione sulle cose che contano per loro e per chi li ascolta”. Tutto sta nel mettersi d’accordo sulle cose che contano ma, a questo punto, il messaggio preferisce restare nel vago: le scelte concrete vanno affidate alla responsabilità del cliente; Barabas, come ha spiegato uno dei proprietari a un giornalista del Guardian, “fa solo vestiti”.