La gara di solidarietà partita dall’Iran lo scorso dicembre con i “Wall of kindness” che piano piano ha contagiato molti centri abitati in tutto il mondo, nella città ducale ha trovato subito terreno fertile
“Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo”. A Parma per la seconda volta nel giro di due settimane torna il Muro della gentilezza. Due fili fissati a una parete in borgo delle Colonne, nel cuore del centro storico, con appesi maglioni, pacchi di pasta, cappelli e sciarpe messi a disposizione di chi ne avesse bisogno. Doni anonimi destinati a quanti sono in difficoltà, a chi magari non ha abbastanza soldi per fare la spesa e comprarsi qualcosa da mangiare, oppure a chi è costretto a stare al freddo ma non ha nulla per coprirsi.
La gara di solidarietà partita dall’Iran lo scorso dicembre con i “Wall of kindness” che piano piano ha contagiato molti centri abitati in tutto il mondo, nella città ducale ha trovato subito terreno fertile. I parmigiani già a inizio gennaio, subito dopo le festività natalizie, avevano accolto l’iniziativa creando il proprio Muro della gentilezza nel quartiere popolare e multietnico dell’Oltretorrente. Stesse intenzioni che hanno animato i creatori dei muri iraniani. Stesse scritte, tradotte in inglese, francese, tedesco, arabo e perfino in dialetto parmigiano: “Se non hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo”. Ma gli agenti della polizia municipale, dopo poche ore dalla comparsa degli indumenti impacchettati sotto i portici di via D’Azeglio, avevano sgomberato tutto, perché il gesto di generosità violava il regolamento comunale. Così l’iniziativa solidale messa in piedi da un gruppo di anonimi, ancora prima di essere utile a qualcuno, si è conclusa tra le tante polemiche dei cittadini, che hanno puntato il dito contro la retata dei vigili e contro il Comune, tanto da organizzare perfino una petizione su change.org.
A poche settimane di distanza però, in un’altra zona del centro storico, il Muro della gentilezza è tornato. “I muri, di solito, dividono… questo unisce… non toglietelo!” si legge nel cartello sopra i due fili appesi da qualche giorno in borgo delle Colonne. Come per la prima volta, tra i doni chiusi nelle buste di plastica ci sono sciarpe e guanti di lana, cuffie, felpe pesanti, ma anche camice, calzettoni, cd, giacche a vento. Chi vuole, può lasciare qualcosa, chi ha necessità, può prendere senza chiedere nulla. L’invito rivolto alla municipale questa volta, è di chiudere un occhio sul regolamento comunale e lasciare che quel muro faccia finalmente il suo dovere: essere d’aiuto a qualcuno che ne ha bisogno.