Un giovane attore che rischia di morire strangolato durante la scena di un’impiccagione. In sala un unico spettatore, una studentessa neolaureata in medicina. Sembra una trama scritta dalla penna creativa e analitica di Arthur Conan Doyle, invece si tratta di un episodio di cronaca, accaduto al Teatro Lux di Pisa la sera del 30 gennaio. E’ stata la studentessa seduta in platea ad accorgersi che il ragazzo, appeso con una corda a un albero, non stava recitando ma stava soffocando.
L’attore, Raphael Schumacher, ha 27 anni, è originario di Varese e vive a Brunate, in provincia di Como. E ora ricoverato in coma nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pisa. Schumacher si è diplomato a giugno all’accademia civica di arte drammatica “Nico Pepe” di Udine e stava partecipando a uno show collettivo. Le ipotesi degli inquirenti sono due: l’incidente o il suicidio in scena. La performance si svolgeva nel giardino interno del teatro dove l’attore ha fissato la corda a un albero di fico salendo poi su un cubo per infilare la testa nel cappio.
Il teatro è stato ora sequestrato. La struttura si trova all’interno di un antico complesso ecclesiastico di cui fa parte anche la chiesa di Santa Caterina D’Alessandria, nel centro di Pisa. A gestire il teatro, che viene definito “un’officina culturale” che ospita anche convegni e spettacoli di danza, è l’associazione The Thing.
Al momento del dramma si stavano svolgendo sei spettacoli in altrettante sale: la serata era dedicata a un evento collettivo, “Miraggi. Una notte al Lux“. Su facebook veniva definito non come qualcosa da guardare, ma “da vivere, il Teatro Lux sarà un contenitore di storie, fantasmi, risate, paure, cibo e liquori”.Nel teatro si trovavano alcune decine di persone in tutto, tra attori e spettatori. “Siamo sconvolti. Non abbiamo parole per commentare – dice Andrea Vescio, uno dei responsabili dell’associazione che da qualche anno gestisce la struttura – Ho solo visto un ragazzo di 27 anni a terra, in stato di incoscienza. Stava eseguendo una scena frontale nella quale si raffigurava un’impiccagione, con un unico spettatore presente, la studentessa neolaureata che dopo qualche minuto si è accorta che era accaduto qualcosa di grave e ha dato l’allarme“. Schumacher presentava un “quadro” cosiddetto frontale, ovvero dove ogni singolo spettatore assisteva alla sua rappresentazione attraversando, come in un viaggio ideale, i sei allestimenti. L’impiccagione che portava in scena era già stata vista da un altro spettatore che però non aveva ravvisato alcun problema, qualche minuto dopo la ragazza che lo seguiva si è accorta del dramma in atto.