Le elezioni che porranno fine agli otto anni di amministrazione Obama si terranno l’8 novembre 2016. Le consultazioni si tengono in un giorno solo: il cosiddetto Election Day. Cadono, come di consuetudine, il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Ecco come funziona la grande macchina delle presidenziali
Come funziona il sistema elettorale per le presidenziali negli Usa? Il voto si terrà l’8 novembre 2016. Le consultazioni si tengono in un giorno solo: il cosiddetto Election Day. Cadono, come di consuetudine, il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Queste saranno le elezioni che porranno fine agli otto anni di amministrazione Obama. Quello che sarà eletto sarà il 45esimo presidente. Il mandato del capo di Stato dura quattro anni e si può essere rieletti alla Casa Bianca solo una volta.
QUANDO SI VOTA – I cittadini dei 50 Stati che compongono la federazione sono chiamati a votare il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre, quest’anno il giorno 8. È data inoltre la possibilità di esprimere la propria preferenza con l’early voting.
GLI SFIDANTI – A sfidarsi sono i vincitori delle primarie di repubblicani e democratici. Le primarie cominceranno dall’Iowa il 1° febbraio e si concluderanno il 14 giugno. Tre i candidati alla nomination democratica: Hillary Clinton, Bernie Sanders e Martin O’Malley. Tra i repubblicani, i papabili sono Jeb Bush, Ben Carson, Ted Cruz, Marco Rubio, Donald Trump, ma candidati sono ance Chris Christie, Carly Fiorina, Jim Gilmore, Mike Huckabee, John Kasich, Rand Paul, Rick Santorum.
I GRANDI ELETTORI E IL MAGGIORITARIO – I cittadini non votano direttamente per il presidente, ma per i cosiddetti “grandi elettori“, che a loro volta saranno chiamati a votare per il nuovo inquilino della Casa Bianca il lunedì dopo il secondo martedì di dicembre (quest’anno il 19). Si tratta di un voto Stato per Stato, che riflette la struttura federale del Paese, e il sistema è maggioritario in tutti gli Stati tranne che in Maine e Nebraska. Ciò significa che, anche per pochi voti di differenza, un candidato può aggiudicarsi tutti i grandi elettori di uno Stato secondo la regola nota come ‘winner-takes-all’. È per questo motivo che gli occhi sono puntati su Stati particolarmente popolosi come Ohio o Florida che, proporzionalmente al numero dei loro residenti, scelgono rispettivamente 18 e 29 grandi elettori. Il Collegio elettorale degli Stati Uniti, composto dai grandi elettori, sceglierà poi presidente e vicepresidente; tuttavia, dal momento che le liste dei candidati a grande elettore sono espressione dei partiti, l’esito del voto diventa chiaro già nel giorno dell’Election day.
SCELTA DEL PRESIDENTE E INIZIO DEL MANDATO – Presidente e vice presidente vengono scelti dal Collegio elettorale degli Stati Uniti, composto dai grandi elettori. Questo non si riunisce tuttavia in un luogo unico, ma i grandi elettori si riuniscono a gruppi a seconda dello Stato nel quale sono stati eletti. In totale ci sono 538 grandi elettori e per essere eletti bisogna avere 270 voti elettorali. Il passaggio di consegne effettivo dal vecchio al nuovo presidente avviene il 20 gennaio.
NUMERO DI GRANDI ELETTORI STATO PER STATO – California (55), Texas (38), Florida (29), New York (29), Illinois (20), Pennsylvania (20), Ohio (18), Georgia (16), Michigan (16), North Carolina (15), New Jersey (14), Virginia (13), Washington (12), Arizona (11), Indiana (11), Massachusetts (11), Tennessee (11), Maryland (10), Minnesota (10), Missouri (10), Wisconsin (10), Alabama (9), Colorado (9), South Carolina (9), Kentucky (8), Louisiana (8), Connecticut (7), Oklahoma (7), Oregon (7), Arkansas (6), Iowa (6), Kansas (6), Mississippi (6), Nevada (6), Utah (6), Nebraska (5), New Mexico (5), West Virginia (5), Hawaii (4), Idaho (4), Maine (4), New Hampshire (4), Rhode Island (4), Alaska (3), Delaware (3), District of Columbia (3), Montana (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Vermont (3), Wyoming (3).