A lanciare la proposta, destinata ad aprire un nuovo dibattito nel mondo della scuola, è l’onorevole Milena Santerini, ex “Montiana”, ora del gruppo “Democrazia solidale”. Da settimane la deputata sta lavorando ad un Disegno di Legge che ben presto sarà depositato alla Camera
“Basta con il voto in condotta, va abolito”. A lanciare la proposta, destinata ad aprire un nuovo dibattito nel mondo della scuola, è l’onorevole Milena Santerini, ex “Montiana”, ora del gruppo “Democrazia solidale”. Da settimane la deputata sta lavorando ad un disegno di legge che ben presto sarà depositato alla Camera. L’obiettivo della Santerini è chiaro: contrastare il più possibile la dispersione scolastica alla scuola secondaria superiore e ridare legittimità all’educazione alla cittadinanza. L’eliminazione del voto in condotta, introdotto dalla riforma dell’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, va in quest’ottica.
Oggi, con il decreto ministeriale numero 5 del 16 gennaio 2009, il voto di condotta è allineato con gli altri voti, “concorrendo alla valutazione complessiva degli studenti”, in altre parole “fa media” per usare un gergo comune agli studenti e agli insegnanti. Come per le varie discipline scolastiche, chi non raggiunge la sufficienza nella condotta può essere bocciato, anche in presenza di valutazioni complessivamente positive.
La Santerini, docente di pedagogia all’università Cattolica di Milano, è convinta che la questione debba essere totalmente rivista. L’idea dell’onorevole nasce dall’analisi di alcuni dati: “Secondo un calcolo fatto sulla base dei numeri raccolti nell’anno scolastico sul 2011/2012, sono circa 12 mila gli studenti che perdiamo dal primo all’ultimo anno di scuola superiore; quasi la metà delle bocciature avvengono nel primo anno delle scuole superiori dove circa il 70% dei bocciati abbandona. Dobbiamo evitare questa emorragia. La differenza tra chi si iscrive al primo anno di licei e chi arriva al diploma è del 25% circa”.
Secondo la Santerini spesso è proprio il voto in condotta a pesare sull’andamento scolastico di questi ragazzi: “Non si capisce perché un giovane che ha un otto in matematica debba ripetere l’anno se ha l’insufficienza in condotta. Di fronte a dei comportamenti scorretti, dobbiamo trovare altre soluzioni, delle punizioni esemplari, dei percorsi di volontariato ma non possiamo penalizzare con la bocciatura un ragazzo. “La “Buona Scuola” – continua la Santerini – ha fatto una politica schiacciata sul personale e non sugli studenti. Il testo del Ddl è in fase di elaborazione, mi confronterò il prima possibile anche con i colleghi che hanno la delega sulla valutazione. Non siamo all’anno zero ma dobbiamo trovare il modo di eliminare la prassi del voto in condotta”.
Nei prossimi giorni la Santerini cercherà l’appoggio di altri deputati e del sottosegretario Davide Faraone affinché la proposta di Legge venga calendarizzata. L’onorevole di “Democrazia solidale” vuole coinvolgere la comunità educante, coloro che ogni giorno lavorano tra i banchi, per arrivare ad una proposta il più condivisa possibile. Intanto il solo annuncio, fatto tra addetti ai lavori, ha già visto sollevarsi le polemiche di chi definisce la Santerini “una buonista”.