“La Rai mi può licenziare, il PD proprio no”. Così il conduttore di Ballarò su Raitre Massimo Giannini ha aperto il programma in risposta alle polemiche sollevate dal Partito democratico e dal consigliere d’amministrazione Rai Anzaldi sulla frase pronunciata dall’ex vicedirettore di Repubblica la scorsa settimana sulla questione Banca Etruria in cui veniva coinvolta il ministro per gli affari costituzionali Maria Elena Boschi e il padre: “La cosa mi indigna – prosegue il giornalista – perché come si dice nel gergo dei tribunali il fatto non sussiste. Quello che sussiste è il paradosso di un palazzo che di fronte ai tanti problemi perde tempo a sollevare bufere di questo genere. E poi quello che sussiste ancora è l’ennesimo attacco a chi cerca di fare informazione, è l’ennesima torsione del concetto di servizio pubblico, utile se serve a chi governa molto più a chi guarda la televisione”. Poi conclude: “Non spetta alla politica decidere i palinsesti e non spetta ai partiti decidere chi deve lavorare in Rai” e cita la frase di Roberto Saviano: “Ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile adesso è grammatica del potere. La Rai mi può licenziare. il Pd con tutto il rispetto proprio no”

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