Nella corsa alla successione di Giorgio Squinzi, il primo candidato arriva dall’Emilia Romagna. Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, dopo aver annunciato la sua disponibilità nelle scorse settimane, si è fatto avanti ufficialmente inviando la propria candidatura per la presidenza di Confindustria nazionale. La richiesta è stata spedita formalmente al comitato di tre saggi incaricato di vagliare le domande e verificare i requisiti degli aspiranti alla poltrona più alta dell’organizzazione di industriali. “Comunico la mia disponibilità a candidarmi” aveva chiarito Vacchi in una nota pochi giorni fa annunciando il passo in avanti dopo aver raccolto “gli stimoli di colleghi di diverse realtà territoriali, con cui condivido il profilo dei temi da affrontare per dare ulteriore slancio all’economia italiana, nell’interesse delle imprese e della società tutta”. L’ufficializzazione secondo l’Ansa sarebbe arrivata nella notte del 2 febbraio, proprio poche ore dopo che il comitato dei saggi aveva invitato le varie associazioni territoriali a riferire i possibili nomi da selezionare per la carica.

Vacchi, 52 anni, da venti è al timone di Ima, azienda di Ozzano Emilia alle porte di Bologna, quotata in Borsa e leader nella progettazione e produzione di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, caffè e tè. Una realtà che conta 4600 dipendenti e 34 siti produttivi in tutto il mondo, dalla Germania alla Cina, dagli Stati Uniti all’India, con un fatturato in crescita e oltre 1300 brevetti registrati. Chi conosce Vacchi, lo descrive come un uomo schivo, ma rispettato a livello professionale. Il numero uno di Unindustria vanta anche buoni rapporti con i sindacati, che lo apprezzano come interlocutore per la sua apertura al dialogo e che hanno accolto con favore l’annuncio della sua candidatura a Confindustria. Dalla sua sembra stare anche una buona parte della politica emiliana, dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi al sindaco Virginio Merola, fino al governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e ai ministri Gian Luca Galletti e Giuliano Poletti, che hanno tutti speso attestati di stima verso il presidente degli industriali bolognese.

La partita però si gioca oltre i confini della regione d’origine dell’imprenditore. La candidatura di Vacchi sarebbe appoggiata da Luca di Montezemolo e Assolombarda. Il suo profilo inoltre corrisponde ai requisiti indicati da molte associazioni di Confindustria, che puntano per il prossimo mandato a un rappresentante del comparto manifatturiero con forte vocazione all’internazionalizzazione, visione strategica per il futuro e doti di leadership. Tutti requisiti che Vacchi sembra incarnare, ma non è detto che la sua figura riesca a raccogliere il 20 per cento dei consensi richiesti ai candidati per partecipare alla sfida. Per ora il suo è il primo nome che esce allo scoperto, ma nelle prossime ore dovrebbero essere ufficializzate altre posizioni.

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