L'ex presidente della Ferrari, durante la festa per i 60 anni di Quattroruote, ha commentato così le condizioni del pilota sette volte campione del Mondo. "Con noi ha avuto un solo incidente serio in carriera nel 1999 e allora fu colpa nostra, non sua"
“Ho continuamente sue notizie e purtroppo non sono buone”. Luca Cordero di Montezemolo, emozionato, ha commentato così, durante il Quattroruote Day, le condizioni di Michael Schumacher. Il pilota tedesco, sette volte campione del Mondo, non si è più ripreso dall’incidente sugli sci del 29 dicembre 2013 a Meribel, in Francia. Dopo il rientro nella sua abitazione nel settembre 2014 al termine di una lunga convalescenza in una clinica di Losanna, seguita al coma provocato dall’impatto tra la testa e una roccia presente in pista, la famiglia non ha mai lasciato trapelare indiscrezioni riguardo il suo recupero fisico, definito sempre “un duro percorso”.
Schumacher, all’epoca, interagiva con l’ambiente esterno e comunicava con il movimento degli occhi. Negli scorsi mesi un nuovo aggiornamento era arrivato grazie al Daily Express. Citando fonti vicine ai parenti del pilota, il giornale inglese ha raccontato di progressi “dolorosamente lenti” e della mancanza di “miracoli all’orizzonte”, spiegando come Schumacher continui a non parlare, non cammini e pesi appena 45 chili. Ad assisterlo nella speciale camera-ospedale allestita nella residenza di Gland ci sarebbe un team di 15 specialisti. Anche il medico francese Jean-Francois Payen, che lo ha avuto in cura nell’ospedale di Grenoble e continua a essere in contatto con la famiglia aveva del resto affermato che ci sarebbero voluti almeno tre anni per valutare le sue possibilità di recupero.
Ora, durante la festa per i sessant’anni di Quattroruote, sollecitato da Giovanni Floris, è stato Montezemolo a parlare delle sue condizioni di salute, confermando lo scarso ottimismo: “È stato un grandissimo pilota, con lui abbiamo condiviso un lungo tratto di strada umana e professionale, abbiamo avuto anche il piacere di avere i rispettivi figli quasi in contemporanea. Ma la vita è davvero strana. Lui è stato il pilota più vincente con la Ferrari, ha avuto un solo incidente serio in carriera nel 1999 e allora fu colpa nostra, non sua”, ha raccontato l’ex numero uno della Ferrari facendo riferimento al fuoripista di Silverstone, dove Schumi si fratturò tibia e perone a causa dell’impatto con le barriere provocato da un problema all’impianto frenante. “Purtroppo una caduta sugli sci, accidentale, lo ha rovinato”, ha continuato Montezemolo, che ha anche smentito categoricamente che “Michael fosse uno sciatore spericolato, fuori dalla pista è sempre stato prudente. Lo era soprattutto sugli sci”.