La corsa è andata in scena sull'autostrada A4, a Sommacampagna. I tre a bordo dell'auto hanno abbandonato l'auto e sono riusciti a scappare a piedi. Gli agenti hanno trovato un kalashnikov, due pistole, caricatori, esplosivo e attrezzi da scasso. Sono molte analogie con i rapinatori che hanno tenuto in scacco le forze dell'ordine del Nordest per giorni
Tre banditi, armati di pistole e mitra, sono fuggiti nella notte tra venerdì e sabato 6 febbraio alla Polstrada nel Veronese, dopo aver abbandonato la Bmw che guidavano a fari spenti. L’inseguimento sul filo dei 200 km/h è andato in scena sull’autostrada A4, a Sommacampagna. Gli agenti hanno trovato nella vettura due sacchetti con esplosivo, un jammer (congegno che ‘schermà i cellulari), picconi, piedi di porco e due pistole cariche. Vicino alla recinzione scavalcata dai malviventi un mitra kalashnikov. Le modalità di fuga hanno fatto pensare agli investigatori alla banda dell’Audi gialla, svanita nel nulla dopo aver abbandonato e dato alle fiamme la settimana scorsa il bolide. La Bmw è risultata rubata a novembre a Padova, le targhe, invece, ieri sera a Brescia, il cui titolare aveva fatto denuncia stamane.
L’auto, un modello serie 535 D, un po’ datato, della casa di Monaco, viaggiava a velocità normale. Ma quando il conducente ha visto che lo tallonava la polizia, ha accelerato all’improvviso, ha spento i fari ed ha spinto la vettura sul filo dei 200-230 km/h, percorrendo in meno di un minuto 3 chilometri. Poi ha frenato e ha accostato al lato della carreggiata. I tre occupanti sono scesi dalla Bmw, saltando il guardrail, e hanno guadagnato terreno in mezzo alla campagna, inseguiti dagli agenti, prima di scavalcare una rete di recinzione e scomparire. Non c’è stato conflitto a fuoco.
I tre, tuttavia, erano armati. Vicino all’auto i poliziotti hanno recuperato un giubbotto di colore blu e un kalashnikov, con 10 munizioni nel caricatore. Dentro la Bmw è stata trovata una scatola metallica con due pistole, un revolver e una semiautomatica, entrambe cariche e un secondo caricatore del fucile d’assalto, quindi un ‘jammer‘, un sistema che disturba le frequenze dei cellulari, due sacchetti 15×15 pieni di polvere pirica, alluminio e resistenze, fili elettrici, esplosivo per far saltare gli sportelli bancomat. Nel bagagliaio attrezzi da scasso e le targhe originali della Bmw.
E’ la stessa banda dell’Audi Rs4 gialla? Gli investigatori per ora non si sbilanciano. La suggestione è forte, anche per le analogie con il modus operandi di quella banda. Eccetto una: non è mai risultato che quei tre banditi avessero armi. Si attendono gli esiti degli accertamenti della polizia scientifica. Sono state raccolte le impronte sull’auto e sulle armi, e recuperati reperti biologici che saranno analizzati e comparati con analoghe tracce repertate dal Ris sull’Audi gialla data alla fiamme nelle campagne del Trevigiano, a Fonte, il 26 gennaio scorso.
Dati importanti potrebbero celarsi nel navigatore satellitare della Bmw. Tra i frame in mano agli investigatori ce n’è uno ricavato dalla telecamera di sicurezza di un distributore di carburante sulla strada ‘Gardesana’. Si vede un uomo camuffato con un passamontagna che fa gasolio ad una Bmw berlina scura, del tutto simile a quella della notte scorsa. La targa sarebbe diversa, ma è comune che i malviventi le cambino spesso, per rendere più difficile l’identificazione della vettura. L’immagine del distributore risale ad una settimana fa.
Gli investigatori stanno valutando le analogie tra questa vettura ed una Bmw scura intercettata il 4 febbraio scorso dai Carabinieri a Desio, vicino a Monza. Si trattava però di un modello diverso, una station wagon. Anche in quel caso gli occupanti avevano fatto perdere le loro tracce dopo un lungo inseguimento.