Via subito quella locandina a sfondo rosa con il volto di Matteo Renzi, rossetto sulle labbra, e la parrucca di Moira Orfei. A Soncino, un borgo ad una trentina di chilometri da Cremona, è stato bocciato dal sindaco il manifesto che annunciava così l’arrivo del Carnevale, in programma in uno storico locale del paese, sotto la scritta ironica “Circo alla Leopolda”. Ma difende la bontà della scelta il primo cittadino Gabriele Gallina: una festa come il Carnevale “non deve avere alcuna connotazione politica”. “E’ censura bella e buona”, replica Luca Imberti, l’artista al quale il Comune aveva affidato l’organizzazione della kermesse, già da lui curata in passato.
Ma la bagarre politica si è ormai innescata. Un dibattito nel quale si inserisce anche il deputato 5 Stelle Danilo Toninelli. Anche lui parla senza mezzi termini di censura: “È molto preoccupante un simile gesto da parte di un’amministrazione comunale, proprio perché spia di un clima che non bisogna esitare a definire pericoloso, perché pervasivo al punto tale da coinvolgere perfino la festa popolare e satirica per eccellenza. Penso di non sbagliare nel dire che il livello dell’intolleranza verso chi anche solo scherza sulla classe politica si manifesta soprattutto nei fatti del quotidiano. Questa è censura di una libera scelta artistica”.
Gallina, sindaco da poco più di anno e sostenuto dal centrodestra, afferma, considerato che l’organizzazione del Carnevale sarebbe spettata all’amministrazione comunale e la festa si sarebbe tenuta in spazi comunali, che i festeggiamenti “non devono assolutamente avere riferimenti politici, e per rispetto istituzionale nei confronti del nostro presidente del Consiglio ho chiesto di eliminare la locandina e di denominare la festa in altro modo”. Imberti non ha raccolto la richiesta del sindaco e, più deluso che arrabbiato, ha quindi lasciato in polemica l’incarico: “E’ tutto assurdo. Siamo nel 2016 e mi convinco sempre di più di vivere in un Paese dove la satira non è tollerata”.
Ma perché scegliere proprio Renzi e Moira? “Non c’è altro motivo se non quello di aver voluto utilizzare per il manifesto due personaggi molto noti come veicolo pubblicitario. La politica non c’entra proprio nulla. Ci fosse stato il premier Berlusconi, sulla locandina avrei messo Berlusconi con parrucca, rossetto e orecchini”. Statue coperte qualche settimana fa, volti in qualche modo ‘coperti’ oggi. Analogie per l’artista soncinese: “L’amministrazione è in perfetta linea con il governo che copre le statue capitoline per paura di chissà che cosa. Un atteggiamento che denota la chiusura dell’amministrazione a ciò che non è mainstream”.
Alla fine l’evento carnevalesco si terrà come da programma, ma la locandina sarà un’altra: Peter Pan, sirene, pesci e personaggi dei cartoni animati. E diversi i partner che per conto del Comune organizzeranno la serata di chiusura, che richiamerà almeno 2-3mila persone nei locali della vecchia Filanda: Pro Loco e Comitato per il Carnevale. Vista la nuova locandina, Imberti sorride: “Avranno chiesto il copyright alla Disney? Eppoi che ci fa Peter Pan in fondo al mare? Muore annegato?”.