A inventare il sistema un gruppo di ingegneri dell'università di Modena e Reggio Emilia. Si tratta della prima applicazione per smartphone al mondo che certifica ogni grammo di anidride carbonica che non viene emesso in atmosfera e lo trasforma in “moneta virtuale” per premiare gli spostamenti urbani sostenibili
La lista dei premi in palio viene aggiornata settimanalmente, con voucher per il car pooling, vacanze green, biciclette elettriche, tshirt e accessori smart. Per vincerli, basta scegliere mezzi di trasporto ecosostenibili. E’ questa, infatti, la regola alla base di WeCity, la prima app per smartphone al mondo che certifica ogni grammo di anidride carbonica che non viene emesso in atmosfera e lo trasforma in “moneta virtuale”, per premiare gli spostamenti urbani sostenibili. A inventarla è stato un gruppo di ingegneri dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che nel 2012 ha messo in campo un progetto volto a promuovere la mobilità all’insegna del rispetto dell’ambiente. “Il sistema è semplice – spiega Paolo Ferri, il responsabile del progetto WeCity – si scarica gratuitamente l’app sul proprio cellulare, dall’App Store, da Google Play o dal Windows Store, e ci si registra ogni volta che si sta per compiere un tragitto urbano in modo sostenibile, riducendo così le emissioni di anidride carbonica. Quindi, prima di montare in sella alla bicicletta, di salire su un mezzo di trasporto pubblico o di dare uno ‘strappo’, cioè un passaggio, a un amico, si effettua il check in sull’applicazione”. Alla fine del viaggio si fa check out, e il sistema calcola il percorso effettuato e la Co2 risparmiata: questa viene tradotta in punti che ogni utente potrà utilizzare sullo store di Wecity.
I premi, poi, sono sempre legati in qualche maniera alla mobilità sostenibile: dalle bici elettriche agli eco-viaggi, dai buoni da spendere nei diversi servizi di car sharing ad abbonamenti o biglietti per i servizi di trasporto pubblici, fino ad attrezzature per gli amanti della bicicletta. “In pratica ciò che si risparmia in emissioni di Co2 viene ricompensato con premi che, il più delle volte, possono essere utilizzati per rendere ancora più confortevole la propria mobilità sostenibile”.
Per fare qualche esempio, uno spostamento in autobus tra le mura della propria città equivale a 2 chili di Co2 risparmiata, mentre un tragitto in bici o su un’auto condivisa corrisponde ad altri 3 chili di anidride carbonica che non vengono immessi nell’ambiente. “Wecity è l’unica piattaforma digitale al mondo che permette ai cittadini di interagire con i meccanismi del protocollo di Kyoto, grazie alla certificazione Iso 14064-II sulla riduzione della Co2. Per la prima volta a livello mondiale anche un privato cittadino ha ora uno strumento per contribuire in modo consapevole alla riduzione delle emissioni, partecipando attivamente e misurando in modo scientifico il proprio impegno”.
A vigilare sul rispetto delle regole è un algoritmo, che permette di capire quando un utente sta effettivamente usando un mezzo piuttosto che un altro: “Confrontando i percorsi degli utenti con le tratte urbane di bus, tram e metropolitane, Wecity riesce invece a verificare si ci si sta davvero spostando con i mezzi pubblici. Entro breve, poi, verrà implementata anche con la modalità di viaggio a piedi”.
L’app è stata lanciata a livello nazionale tra aprile e marzo 2015 e in pochi mesi ha raggiunto quasi i 20.000 download, con oltre 1 milione di chilometri pedalati, circa 10.000 al giorno, e più di 200 tonnellate di Co2 risparmiate. “Roma, Milano, Torino, Bologna, sono alcune delle città dove Wecity al momento è più diffusa, ma non ci sono limiti geografici all’utilizzo dell’app, e presto contiamo di diffonderci maggiormente anche all’estero – continua Ferri – nel 2014, del resto, sono state vendute più bici che auto in 26 paesi UE su 28: l’auto è in declino come status symbol tra le nuove generazioni”.
Lo scopo è incoraggiare la creazione di una community, grazie anche a strumenti come la chat interna, lo scambio con social network, dove gli utenti possono condividere le loro performance ecologiche, e soprattutto al meccanismo dello “strappo”, cioè l’offerta di passaggi in auto ad altre persone. “In più collaboriamo anche con gli enti locali, raccogliamo dati sulla mobilità sostenibile nelle varie città e aiutiamo i Comuni a implementare le infrastrutture green in modo efficiente – spiega Ferri – siamo molto soddisfatti del successo dell’app: spesso, quando si tratta di ambiente, tutti sono d’accordo sulla necessità di intervenire, di fare di più, ma poi si preferisce che siano altri a modificare il proprio comportamento. WeCity, invece, dimostra che i cittadini hanno voglia di impegnarsi, e contribuire al rispetto dell’ambiente”.