Nelle stesse ore in cui il presidente Usa Barack Obama ringrazia Sergio Mattarella per l’impegno dell’Italia la protezione della diga di Mosul in Iraq arriva la notizia di un massacro portato a termine dai jihadisti dell’Isis. Secondo fonti locali sono 300 persone, tra soldati e civili, che sarebbero stati giustiziati a freddo. Tra i civili ammazzati anche intere famiglie, donne e bambini.
Mosul è situata nella provincia nord-occidentale di Ninive ed è da tempo sotto il controllo dei jihadisti dello Stato islamico. Il portavoce dell’esercito iracheno a Ninive, Mahmoud Souraji, ha confermato le esecuzioni di persone che erano nelle mani dei miliziani dell’Isis da alcuni giorni. “Il gruppo terrorista ha giustiziato questa gente in diversi posti a Mosul. Molti sono stati uccisi nei centri di detenzione nella città e nei suoi dintorni”
Proprio oggi il ministero della Difesa iracheno aveva reso nota l’intenzione di dispiegare 4500 soldati sul fronte Makhmour in preparazione all’offensiva per liberare la città dal sedicente Stato Islamico che ha conquistato la città nel nord dell’Iraq nel giugno del 2014. I terroristi non hanno risparmiato, come già avvenuto in Siria, luoghi di culto e siti archeologici: nel luglio del 2014 avevano raso al suolo il mausoleo di San Giorgio e tre settimane avevano distrutto un monastero cristiano.
Il ministro della Difesa Khaled al-Obaidi discuterà l’invio di truppe con i militari curdi. “Il dispiegamento avverrà con il consenso e il coordinamento del Kurdistan e sarà temporaneo”, ha spiegato all’emittente Rudaw Shakhawan Abdullah, deputato curdo e presidente della commissione di sicurezza nel Parlamento iracheno. Al termine dell’operazione per liberare Mosul la base militare e il controllo del fronte saranno riconsegnati ai peshmerga. Il comandante dei peshmerga sul fronte Makhmour, il generale Najat Ali, ha annunciato che le truppe irachene dovrebbero arrivare mercoledì, aggiungendo comunque che teme che Mosul non potrà essere liberata nel corso di quest’anno. “Credo che non controlleremo Mosul quest’anno”, ha detto il generale Ali parlando di preparazione non adeguata. Abdullah ha quindi riferito che è stata creata una base militare per le truppe irachene al costo di dieci milioni di dollari Usa con l’aiuto americano. “All’operazione parteciperanno sia la 15esima, sia la 16esima divisione dell’esercito iracheno, la polizia federale e le forze di polizia della provincia di Nineveh e delle zone di confine”.
Durante la visita di sabato al fronte di Makhmour, il ministro della Difesa irachena aveva detto a Rudaw che l’operazione per liberare Mosul sarebbe stata lanciata prima di quanto l’Is si aspettasse. ”L’operazione per liberare Mosul non sarà più tardi della prima metà di quest’anno. L’operazione per liberare Nineve (dove i miliziani hanno distrutto tutto quello che potevano, ndr) avverrà più presto e sarà più dura di quanto l’Is si aspetta. Verranno usate nuove tecniche e l’esperienza che le forze irachene hanno maturato in battaglia”, ha detto al-Obaidi. “Useremo nuove armi che prenderanno di sorpresa l’Is. È possibile che parteciperanno anche i peshmerga”.