“Via il paragrafo sulla parità di genere dalle linee guida per il Bilancio Ue 2017“. A chiederlo è un emendamento degli europarlamentari grillini Marco Zanni e Marco Valli perché, spiegano, “in quel documento non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti”. La richiesta di modifica, rivelata proprio nei giorni in cui in Italia fa discutere l’annuncio di Grillo che i suoi voteranno il ddl Unioni civili secondo coscienza, ha scatenato numerose polemiche da Roma a Bruxellles. In prima linea il Pd: “Semplicemente inquietante”, ha commentato la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli . “Senza parole”, ha ribattuto la deputata dem Sandra Zampa. E poi ancora l’eurodeputato Daniele Viotti: “Non è bastato il dietrofront 5 Stelle in Italia, anche in Europa sul tema dei diritti si procede a singhiozzo”.
Il testo andrà in votazione alla plenaria di marzo. I due esponenti M5s chiedono l’abolizione del paragrafo 17 che “ricorda che il gender mainstreaming (parità di genere) deve sostenere le politiche dell’Unione come principio orizzontale, e chiede che la Commissione metta in pratica il principio del gender mainstreaming nella preparazione della bozza di bilancio per il 2017″. Un emendamento distinto ma dal contenuto identico è stato presentato dall’europarlamentare del Front National, Sophie Montel.
“Noi abbiamo sempre votato a favore della parità di genere”, si difendono i 5 Stelle in una nota. “Ma riteniamo che questo tema non c’entri nulla con le linee guide del Bilancio Ue 2017. “Marco Valli e Marco Zanni, titolari della Commissione Bilanci, svolgono un lavoro costante per ridurre sprechi e privilegi degli euroburocrati e per contenere il costo delle Istituzioni europee. In questo senso grande attenzione è stata prestata alle ‘Linee guida per il bilancio dell’Unione Europea per il 2017’, che devono individuare le soluzioni ai gravissimi problemi che il bilancio dell’Unione presenta da anni, come ad esempio i 20 miliardi di fatture non pagate alle imprese, gli altissimi costi della burocrazia, il recente aumento del 2,4 per cento che si sono regalati funzionari e parlamentari, gli sprechi o le nuove ed efficienti politiche a sostegno del lavoro, delle PMI, del Made In. Un paragrafo sulla parità di genere in questo provvedimento – conclude la nota – non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti, ma è utile solo come ipocrita specchietto per le allodole per nascondere i reali problemi”.
Secondo la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli si tratta di “un atto inquietante”: “La richiesta di cancellazione di questo paragrafo pone davanti a un problema serio, che va oltre la pura provocazione: c’è ancora chi fa fatica a comprendere il valore del principio della parità di genere, che se perseguito nelle attività pubbliche a tutti i livelli, come proposto nelle Linee guida dell’Ue, è un fattore di eliminazione delle discriminazioni e di arricchimento della democrazia e delle potenzialità di sviluppo dell’intera società”. L’europarlamentare dem Viotti mette in relazione l’intervento con la libertà di coscienza dei grillini sul ddl Unioni civili in Senato: “Qualche settimana fa ho chiesto a un collega di scrivere insieme una lettera ai senatori Pd e M5s per incoraggiarli a tenere duro e a superare le polemiche quotidiane. Il collega, che dovrebbe occuparsi con me di diritti Lgbt al Parlamento europeo, dopo qualche riflessione ha rinunciato. Perché non poteva fare niente con il Pd (i suoi non lo avrebbero accettato) e perché i problemi li ha il Pd, non loro”.
Diritti
Ue, emendamento M5s: “Via la parità di genere da linee guida Bilancio”. Pd: “Inquietante”
La richiesta di modifica è a firma degli eurodeputati grillini Zanni e Valli: "Il paragrafo in quel documento non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti". La vicepresidente del Senato Valeria Fedeli: "Problema serio". Il parlamentare dem in Eu Viotti: "A Roma come a Bruxelles a singhiozzo sui diritti"
“Via il paragrafo sulla parità di genere dalle linee guida per il Bilancio Ue 2017“. A chiederlo è un emendamento degli europarlamentari grillini Marco Zanni e Marco Valli perché, spiegano, “in quel documento non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti”. La richiesta di modifica, rivelata proprio nei giorni in cui in Italia fa discutere l’annuncio di Grillo che i suoi voteranno il ddl Unioni civili secondo coscienza, ha scatenato numerose polemiche da Roma a Bruxellles. In prima linea il Pd: “Semplicemente inquietante”, ha commentato la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli . “Senza parole”, ha ribattuto la deputata dem Sandra Zampa. E poi ancora l’eurodeputato Daniele Viotti: “Non è bastato il dietrofront 5 Stelle in Italia, anche in Europa sul tema dei diritti si procede a singhiozzo”.
Il testo andrà in votazione alla plenaria di marzo. I due esponenti M5s chiedono l’abolizione del paragrafo 17 che “ricorda che il gender mainstreaming (parità di genere) deve sostenere le politiche dell’Unione come principio orizzontale, e chiede che la Commissione metta in pratica il principio del gender mainstreaming nella preparazione della bozza di bilancio per il 2017″. Un emendamento distinto ma dal contenuto identico è stato presentato dall’europarlamentare del Front National, Sophie Montel.
“Noi abbiamo sempre votato a favore della parità di genere”, si difendono i 5 Stelle in una nota. “Ma riteniamo che questo tema non c’entri nulla con le linee guide del Bilancio Ue 2017. “Marco Valli e Marco Zanni, titolari della Commissione Bilanci, svolgono un lavoro costante per ridurre sprechi e privilegi degli euroburocrati e per contenere il costo delle Istituzioni europee. In questo senso grande attenzione è stata prestata alle ‘Linee guida per il bilancio dell’Unione Europea per il 2017’, che devono individuare le soluzioni ai gravissimi problemi che il bilancio dell’Unione presenta da anni, come ad esempio i 20 miliardi di fatture non pagate alle imprese, gli altissimi costi della burocrazia, il recente aumento del 2,4 per cento che si sono regalati funzionari e parlamentari, gli sprechi o le nuove ed efficienti politiche a sostegno del lavoro, delle PMI, del Made In. Un paragrafo sulla parità di genere in questo provvedimento – conclude la nota – non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti, ma è utile solo come ipocrita specchietto per le allodole per nascondere i reali problemi”.
Secondo la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli si tratta di “un atto inquietante”: “La richiesta di cancellazione di questo paragrafo pone davanti a un problema serio, che va oltre la pura provocazione: c’è ancora chi fa fatica a comprendere il valore del principio della parità di genere, che se perseguito nelle attività pubbliche a tutti i livelli, come proposto nelle Linee guida dell’Ue, è un fattore di eliminazione delle discriminazioni e di arricchimento della democrazia e delle potenzialità di sviluppo dell’intera società”. L’europarlamentare dem Viotti mette in relazione l’intervento con la libertà di coscienza dei grillini sul ddl Unioni civili in Senato: “Qualche settimana fa ho chiesto a un collega di scrivere insieme una lettera ai senatori Pd e M5s per incoraggiarli a tenere duro e a superare le polemiche quotidiane. Il collega, che dovrebbe occuparsi con me di diritti Lgbt al Parlamento europeo, dopo qualche riflessione ha rinunciato. Perché non poteva fare niente con il Pd (i suoi non lo avrebbero accettato) e perché i problemi li ha il Pd, non loro”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".