La raccolta firme in seguito al clamore suscitato dei fatti di Pavullo sul Frignano, provincia di Modena, dove una docente della materna è finita ai domiciliari per percosse, schiaffi e spintoni ai piccoli alunni
Telecamere di sorveglianza dentro le aule degli asili per evitare che si ripetano casi di maestre che maltrattano i bambini. È questa la proposta lanciata almeno quattro diverse petizioni sulla piattaforma Change.org e che hanno già raccolto in tutto oltre 25mila firme, molte delle quali in appena 7 giorni, dal 2 febbraio a oggi. Le petizioni arrivano a seguito del clamore suscitato dei fatti di Pavullo sul Frignano, provincia di Modena, dove una maestra delle materne era stata messa agli arresti domiciliari dopo che le telecamere nascoste installate dai carabinieri avevano documentato il suo comportamento coi piccoli alunni: percosse, schiaffi, spintoni, strattonamenti, urla, imprecazioni, offese e insulti.
Il caso, non il primo in Italia negli ultimi anni, ha sollevato tra l’opinione pubblica e sul web il dibattito della sicurezza dei più piccoli dentro le scuole e gli asili. “Diciamo sì alle telecamere obbligatorie negli asili e nelle scuole materne. Muoviamoci tutti insieme per ottenere questo grande risultato”, si legge in una delle petizioni online indirizzata al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e lanciata dall’utente Giacomo Spedicato. Nella petizione, che ha quasi raggiunto le 5 mila sottoscrizioni, c’è anche la spiegazione tecnica di come il sistema dovrebbe funzionare: “Un sistema di video sorveglianza (fruibile in remoto dai genitori tramite Appe dalle forze dell’ordine) può e deve inibire queste maestre violente, con l’obiettivo, comune, di riportare serenità negli ambienti pubblici e privati dove i nostri piccoli passano gran parte della loro giornata”.
Un’altra petizione è quella lanciata nelle stesse ore dall’utente Katya Guaraldi a nome del Gruppo mamme toscane e rivolta all’assessorato all’istruzione della Regione Toscana: “A tutela dei nostri figli tutti, lanciamo una petizione per raccogliere firme allo scopo di richiedere l’installazione, in tempi brevissimi, vista l’urgenza che la situazione richiede, di telecamere e altri strumenti di controllo in tutti i nidi d’infanzia e le scuole materne della Regione Toscana.La petizione, che ha già superato i 5mila sostenitori ricorda come l’installazione delle telecamere debba essere provvisoria “fino a che non si raggiungano altri tipi di controllo e venga sigillata la fiducia nel personale da parte dei genitori”. La sicurezza, precisa peraltro il documento, dovrebbe essere garantita da perizie psichiatriche e attitudinali, a monte, prima che l’insegnante entri a lavorare. Infine la richiesta di una norma che serva ad “allontanare in modo permanente e senza revoca la persona riconosciuta quale direttamente responsabile dei fatti, e quanti altri, previa verifica, pur in conoscenza di quanto accaduto, non abbiano mai denunciato o segnalato tali abusi”.
C’è poi la petizione dell’utente Federica Funi, mamma di Roma, che ha già superato quota 12 mila firme, ma che in realtà è stata lanciata tre anni fa e quella dell’utente Antonio Russo, papà di Siracusa, indirizzata al premier Matteo Renzi, con lo stesso obiettivo: telecamere nelle aule per salvaguardare la sicurezza dei bimbi.
Intanto sul caso di Pavullo (Modena) continuano le indagini del sostituto procuratore Marco Imperato. Per Manuela Giacomozzi, l’insegnante indagata per i maltrattamenti, il gip ha disposto, dopo pochi giorni dall’arresto, la revoca dei domiciliari e il divieto di avvicinamento all’asilo.