Incontro a Roma tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i vertici di Regione, Istituto superiore di sanità e Agenzia italiana del farmaco. La preoccupazione per l'impennata di casi di infezione da meningococco C registrata negli ultimi tempi sale: due morti e una decina di persone infettate nel 2016, 38 infezioni e sette decessi nel 2015
Un programma di “vaccinazione intensiva” per contrastare l’aumento dei casi di meningite in Toscana: è quanto deciso stamattina al termine di un incontro a Roma tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i vertici di Regione, Istituto superiore di sanità e Agenzia italiana del farmaco. La preoccupazione per l’impennata di meningite registrata negli ultimi tempi sale: già due morti e una decina di persone infettate nel 2016, 38 infezioni e sette decessi nel 2015. La Regione aveva già deciso di prorogare al prossimo 30 giugno la campagna di vaccinazione straordinaria contro il meningococco C lanciata nel 2015, estendendo la gratuità del vaccino per tutti coloro che hanno tra i 20 e i 45 anni: dopo l’incontro a Roma è però stato deciso di rendere gratuita la vaccinazione “per tutti i cittadini di qualsiasi età che vivono nell’area dell’Asl Toscana Centro” (Firenze, Pistoia e Prato) e di ridurre comunque il ticket per tutti gli altri over 45 del territorio regionale. Insomma, una vera e propria “vaccinazione intensiva” come ha dichiarato al termine dell’incontro Walter Ricciardi, presidente ISS.
“Ma non chiamatela epidemia” A esser maggiormente colpito è il cuore della Toscana: la maggior parte dei casi sono infatti stati registrati tra Firenze, Arezzo, Prato e Pistoia mentre Livorno e Siena sono le uniche province ancora “libere”. L’assessore alla sanità Stefania Saccardi (nella foto) parla di “situazione grave e unica nel panorama nazionale” ma non vuol sentir parlare di “epidemia”. Stesso discorso da parte del dottor Francesco Mazzotta, direttore U.O. Malattie infettive Asl Toscana Centro: “Nessuna epidemia – dichiara a ilFattoQuotidiano.it – ma i casi registrati sono numericamente al di sopra della norma: l’attenzione è dunque alta”.
L’escalation degli ultimi giorni Nel 2016 sono già morte due persone (su 12 soggetti infettati, 10 sono stati colpiti da meningococco C). Lo scorso 21 gennaio a perdere la vita è stato il 58enne Luca Barsotti di Fucecchio (Fi) mentre dieci giorni più tardi è toccato alla 65enne Ida Maccioni di Monsummano (Pt). Il batterio ha però colpito altre dieci persone. Nelle ore scorse è stata infettata una 53enne di Campi Bisenzio (FI) mentre a inizio mese si sono registrati altri due casi a Firenze e Prato (colpiti una 22enne americana e un 70enne).
Meningite, i casi degli anni scorsi A far chiarezza sulla diffusione della meningite nel corso degli anni era stata nel febbraio 2015 la stessa Regione attraverso il report sulle malattie batteriche invasive curato dall’Istituto Superiore della Sanità. 16 infezioni nel 2014, 12 nel 2013, 18 nel 2012, 12 nel 2011 e 16 nel 2010: “Molti di più negli anni ancora precedenti: 36 nel 2005, 27 nel 2004, 22 nel 2002”.
“Vaccinatevi!”. Quasi 260mila hanno risposto all’appello Saccardi rinnova l’invito a vaccinarsi: “E’ un modo per proteggere se stessi e quanti ci stanno intorno. La profilassi che facciamo sempre a tutti i contatti dei casi che si verificano funziona, perché impedisce che il batterio si propaghi. La vaccinazione resta l’unica protezione contro il meningococco C”. Al 31 gennaio 2016 risultano vaccinate quasi 260mila persone (139mila nella fascia 11-20 anni, 119mila in quella fra i 20 e i 45): “I pediatri che hanno aderito alla campagna sono il 72%, i medici di famiglia il 58%”. La campagna di vaccinazione è costata fino a oggi circa 10 milioni di euro: “Nel 2015 – ha twittato Saccardi – sono state reperite e distribuite circa 400mila dosi di vaccino, corrispondenti a un fabbisogno che in condizioni ordinarie sarebbe stato di 10 anni. E circa 50mila dosi nel gennaio 2016″.