Duro scontro in Aula durante la discussione del ddl Cirinnà. Il berlusconiano contro il parlamentare che nel 2011 ha avuto un figlio con la pratica dell'utero in affitto. Il presidente di turno Calderoli: "Colleghi stiamo offrendo uno spettacolo indegno"
“La legge è stata scritta dal senatore Pd che ha comprato un bambino”. La discussione in Senato sulle Unioni civili, in un’Aula mezza vuota, tocca il fondo (ancora una volta). E’ il berlusconiano Maurizio Gasparri a indignare i pochi presenti in Parlamento: “Quanto ha pagato il senatore dem Sergio Lo Giudice per un figlio?”. L’attacco è per il collega del Pd che ha avuto un figlio grazie alla pratica dell’utero in affitto che tra le altre cose, nonostante le accuse, non è prevista dal ddl Cirinnà. Un’uscita tanto grossa da scandalizzare anche il presidente di turno Roberto Calderoli: “Colleghi stiamo offrendo uno spettacolo indegno“. All’attacco Lo Giudice ha solo ribattuto: “Non ti puoi permettere”, mentre intorno i suoi cercavano di difenderlo: “Ora basta”, ha detto Monica Cirinnà. “Lasciate stare i bambini”, ha gridato la senatrice ex M5s Maria Mussini. A cercare di riportare ordine in Aula anche il collega Pd Francesco Russo: “Siamo responsabili davanti al Paese, no agli attacchi personali”.
Gasparri ha iniziato il suo intervento in Aula affermando che il ddl dovrebbe essere intestato a Lo Giudice e non alla senatrice Cirinnà. Il parlamentare di Bologna è stato infatti tra i più attivi sostenitori del disegno di legge: padre di un figlio avuto con l’utero in affitto negli Stati Uniti, si è sposato con il suo compagno a Oslo nel 2011. “Stiamo facendo tutto questo”, ha detto Gasparri, “in particolare con l’articolo 5, perché serve a Lo Giudice. Ho letto un articolo di Belpietro (direttore di Libero ndr) che trascrive una conversazione televisiva tra lui e Lo Giudice, che non ha risposto sul costo dell’acquisto del famoso bambino comprato”. Il senatore di Forza Italia ha sostenuto che l’articolo 5, quello sulla stepchild adoption, sia collegata alla pratica in affitto: in realtà si tratta di due cose completamente diverse. Il provvedimento in discussione al Senato intende consentire l’adozione del figlio del partner e in nessun modo autorizza la maternità surrogata.
“La legge per comprare i bambini”, ha insistito Gasparri, “non si può fare”. E visto che la senatrice Mussini ha gridato “lascia stare i bambini”, Gasparri ha subito replicato: “Bisogna lasciare stare i bambini, sono d’accordo. Non sono io che li compro. I bambini non si comprano perché altrimenti poi si possono anche vendere”. “Ora basta!”, è sbottata Monica Cirinnà. L’esponente di Fi ha quindi ripreso a illustrare gli emendamenti e al termine del suo intervento ha preso la parola Francesco Russo, del Pd: “Credo che davanti al Paese abbiamo la responsabilità di un dibattito franco, in cui emergano anche posizioni diverse, che sono tutte legittime in quest’Aula come lo sono nel Paese. Anche a nome del gruppo del Partito democratico, desidero dire che non accettiamo in alcun modo che nel dibattito possano essere fatti ripetuti attacchi personali nei confronti di colleghi senatori, in particolare del nostro gruppo, lesivi della dignità della persona. Ci si è abbassati al livello di citare e tirare in mezzo bambini in un dibattito che non ha bisogno di una gogna mediatica”.
Il momento di tensione si è concluso con il presidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, che ha aggiunto: “Colleghi, l’esempio deve venire da tutte e due le parti. L’appello fatto dal senatore Russo deve essere ascoltato uniformemente”.