Diritti

Disabili, a Bologna la prima scuola guida per l’uso delle carrozzine elettriche

Ideata e organizzata dall'Ausl prevede due percorsi che permettono di fare pratica con le sedie a rotelle. Il responsabile Giancarlo Marostica: "La struttura è nata dalla necessità di prescrivere ausili che tengano conto sia delle caratteristiche cliniche della persona, sia di come queste influiscano sulla sua autonomia, e quindi delle difficoltà che il paziente può incontrare nella quotidianità"

Gli ostacoli non mancano, perché l’obiettivo è insegnare alle persone con disabilità che si muovono per la città su una carrozzina elettrica a farlo in sicurezza. La scuola guida inaugurata dall’Ausl di Bologna nella bella e storica cornice di Corte Roncati, infatti, è diversa da tutte le altre in Italia: è riservata a chi è costretto a spostarsi su una sedia a rotelle. “Il nostro centro considera la disabilità con solo come patologia, ma come una condizione di vita – spiega Giancarlo Marostica, direttore dell’Unità operativa complessa Npia servizi specialistici dell’Usl Bologna e responsabile del Polo Roncati – e la struttura è nata dalla necessità di prescrivere ausili che tengano conto sia delle caratteristiche cliniche della persona, sia di come queste influiscano sulla sua autonomia, e quindi delle difficoltà che il paziente può incontrare nella quotidianità”.

A partire dalla mobilità, appunto. “Quando si prescrive una carrozzina – continua Marostica – è necessario personalizzare l’oggetto così che sia utilizzabile al meglio. Noi, quindi, creiamo situazioni simili a ciò che la persona troverà nei contesti di vita, valutiamo quali difficoltà incontra, e cerchiamo di capire fino a che punto possiamo apportare miglioramenti, insegnandogli al contempo a utilizzare il proprio ausilio”.

Nel caso della scuola guida per chi usa una carrozzina elettrica, le difficoltà sono legate agli ostacoli che la mobilità in un contesto urbano inevitabilmente presenta. Così, medici e tecnici dell’azienda sanitaria del capoluogo emiliano romagnolo hanno studiato due appositi percorsi da affrontare per testare le capacità dei piloti, dai più piccoli ai più grandi.

“Il primo percorso – spiega l’Ausl – simula le condizioni di strade e marciapiedi comuni in città”, e quindi comprende un tracciato asfaltato con tanto di semafori e strisce pedonali, banchine e pedane d’accesso. Tuttavia, spesso chi si muove su una carrozzina trova più di qualche impedimento lungo la strada. “Ed è a questo che serve il percorso numero due”, cioè quello ‘fuoristrada’, a ostacoli, che per insegnare ai piloti ad affrontare una buca nell’asfalto, o le barriere architettoniche spesso presenti a complicare la vita di chi ha problemi motori, è volutamente dissestato. Ad esempio, gli iscritti alla scuola dovranno guidare la carrozzina su un marciapiede con pendenza, superare una cunetta, uno scalino, fare i conti con i ciottoli e anche con le canaline di scolo che si trovano ancora ai lati delle strade. In tutto, 32 prove da superare, scandite a difficoltà crescente, già testate da persone di età diverse e con disabilità diverse. “Ma c’è anche un terzo percorso – racconta Marostica – che è quello in appartamento. Il Polo Roncati, infatti, conta due spazi che simulano abitazioni, all’interno delle quali ci si muove in carrozzina”. Così che gli iscritti possano imparare a guidare in tutti i contesti, interni ed esterni.

Una novità, in Italia, quella della scuola guida di Bologna per carrozzine. Se, infatti, periodicamente in diverse regioni, come in Lombardia, vengono attivati progetti finalizzati allo stesso scopo, rivolti soprattutto ai più giovani, quella del capoluogo emiliano romagnolo è una struttura permanente, realizzata nell’ambito della ristrutturazione di Corte Roncati, ex manicomio che oggi ospita il polo dell’Azienda Usl di Bologna dedicato ai servizi specialistici e ai percorsi per le disabilità. La scuola guida si trova nell’area verde della Corte, 1.000 metri quadrati trasformati nei due tracciati da affrontare in carrozzina grazie ai 40.000 euro donati dalle fondazioni Divo Bartolini e Augusta Pini, ed è stata progettata dai professionisti dell’area Ausili per verificare l’efficacia delle componenti meccaniche ed elettroniche delle carrozzine, oltre che per insegnare ad usarle al meglio a coloro che ne hanno bisogno.

La speranza, tuttavia, è che il modello bolognese venga replicato altrove. Una possibilità non lontana dal concretizzarsi. “Il Centro protesi dell’Inail di Bologna si è rivolto a noi perché vorrebbe progettare a sua volta un percorso per carrozzine – spiega Marostica – e siccome l’Inail è una realtà nazionale, potrebbe un giorno decidere di costruire una scuola guida per carrozzine anche in altre regioni”. L’investimento economico, fa i conti il responsabile del Polo Roncati, “non sarebbe così elevato, e in più migliorerebbe la qualità della vita di molte persone, il che ha un valore più alto di qualsiasi spesa”.