Prima gli ha fatto cambiare testamento a suo favore, poi l’ha ucciso iniettandogli antidolorifici in dosi massicce. E’ questa l’accusa degli inquirenti a carico di Marzia Corini, la sorella di Marco Valerio Corini, avvocato spezzino legale di Gianluigi Buffon morto nel settembre 2015. Secondo le indagini dei carabinieri della squadra di pg e del Nucleo operativo del Comando provinciale della Spezia, il legale sarebbe stato ucciso da sua sorella anestesista che avrebbe riempito il fratello, malato di cancro, di antidolorifici al punto di accelerarne la morte. Per questo la donna di 52 anni è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario.
Tutto questo, secondo l’accusa, a causa di un testamento che la penalizzava a favore della fidanzata ventenne dell’avvocato. I carabinieri sono risaliti indietro nel tempo, per ricostruire quanto accaduto, coordinati dai pm Giovanni Maddaleni e Luca Monteverdi che hanno poi firmato l’ordinanza cautelare. Secondo quanto ricostruito, Marzia Corini sapeva che dopo aver accertato la malattia, il fratello aveva fatto testamento per lasciare alla fidanzata ventenne tutti i suoi averi, salvo la quota di legge per i familiari.
Il legale si è improvvisamente aggravato durante l’estate e la sorella ha cominciato ad assisterlo assieme a un altro avvocato, Giuliana Feliciani, che spesso aveva affiancato Corini in tribunale. Una collega, un’amica con la quale Corini aveva anche condiviso lo studio per un certo periodo di tempo. Secondo quanto accertato i carabinieri è stata lei a convincere Corini a stracciare il primo testamento e a sottoscriverne un altro. Un testamento molto più favorevole alla sorella, tanto che adesso è indagata per circonvenzione di incapace e testamento falso.
Corini, secondo quanto accertato dagli inquirenti, non era più lucido negli ultimi tempi: un pò per l’aggravarsi della malattia, un pò per la morfina che gli veniva somministrata per lenire il dolore. Quindi, dev’essere stato poco impegnativo fargli stracciare il documento e fargliene firmare un altro. Il 25 settembre 2015 l’avvocato è morto nel cordoglio generale perché era molto conosciuto: da anni era il legale di fiducia del portiere della Nazionale e della Juventus Gianluigi Buffon che lo aveva inserito nei cda delle aziende di cui era diventato azionista. Appassionato di calcio, era stato presidente dello Spezia a metà degli anni ’80. Era stato anche presidente della Associazione oncologica milanese, presidente della Mascioni e consigliere della Zucchi.
L’indagine, secondo quanto appreso, ha avuto il suo input dalla denuncia della fidanzata di Corini. E le indagini hanno portato a ipotizzare che Marco Corini fosse morto stroncato da una dose massiccia di oppiacei, forse morfina, somministrati secondo l’accusa dalla sorella Marzia. Purtroppo il corpo non potrà fornire prove. Marco Valerio Corini aveva deciso che voleva essere cremato e le sue ceneri sparse in mare. E così è stato.