“A me sembra una riforma che aiuti il sistema e che aiuti a consolidare il sistema delle Bcc“. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti, ha così liquidato le domande dei giornalisti sulla riforma delle Banche di credito cooperativo approvata mercoledì dal Consiglio dei ministri. Con una sostanziale modifica rispetto alle previsioni. Se infatti da una parte è stato confermato l’obbligo alle Bcc di confluire sotto il controllo di un’unica holding, dall’altra – all’ultimo minuto – è stata prevista un’eccezione per gli istituti con un patrimonio superiore ai 200 milioni che possono trasformarsi in società per azioni.
A questo fine, le nuove società possono tenersi le “riserve indivisibili” pagando all’erario il 20 per cento. Peccato che quel patrimonio sia costruito grazie a generose esenzioni fiscali dovute al vincolo di mettere a riserva almeno il 70% degli utili delle Bcc. Soldi che però sono dei soci, servono agli scopi mutualistici e territoriali delle banche e sono stati pagati nei fatti da tutti i contribuenti. Una scelta che ha sollevato più di un interrogativo e, secondo quanto ricostruito dal Fatto Quotidiano, sarebbe stata spinta proprio da Lotti. Il cui padre, Marco Lotti, è tra i dirigenti della Bcc di Cambiano, istituto presieduto dal renziano Paolo Regini e che è stato la banca d’appoggio per il fund raising del premier alle primarie del 2012, mentre nel 2009 aveva concesso a Renzi il mutuo per la campagna elettorale da sindaco.
E se la questione delle Bcc è diventata prioritaria, altrettanto non si può dire dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche salvate dal governo il 22 novembre scorso, a scapito degli stessi risparmiatori. “Questo vedremo, questo vedremo più avanti”, ha ammesso Lotti a chi chiedeva se i rimborsi arriveranno mai. Negli stessi minuti era in corso un presidio davanti alla sede storica di Banca Etruria nel centro di Arezzo da parte di un gruppo di ex obbligazionisti. L’iniziativa è stata presa in concomitanza con Mutui day, evento organizzato da Nuova Banca Etruria per spiegare ai clienti la tipologia dei prodotti dell’istituto. “Non siamo contro la rinascita della banca e iniziative come questa – ha detto Marco Gagliardi, uno dei referenti dei risparmiatori aretini – ma ci pare prematura con i tempi, da qui anche lo slogan che abbiamo coniato, Mutui day con i soldi miei. Prima recuperiamo i nostri soldi, poi lavoriamo tutti insieme per far rinascere la banca che per noi aretini rappresenta il punto di riferimento economico. Io ho perduto novantamila euro compresi i Tfr dei miei dipendenti e sono davvero disperato”.