Con Lego Jurassic World c’era stata l’apertura a gigantesche ambientazioni liberamente esplorabili che, opportunamente, introducevano a scenari più contenuti e circoscritti, ognuno con il suo pezzettino di trama da sviluppare e obiettivi da raggiungere utilizzando uno specifico roster di personaggi. Una piccola innovazione, niente di così originale nell’epoca degli open-world a tutti i costi, ma pur sempre un’evoluzione, un cambiamento per una saga che sin dal suo esordio, quel Lego Star Wars: Il Videogioco pubblicato nel 2005, non si è fatta troppi problemi a riproporre immutata la solita solfa. Questa volta il focus è altrove. Non che manchino livelli in cui usare veicoli o superpoteri per attraversare ed esplorare scenari piuttosto estesi, ma per adattare, pur sempre in chiave comica e ironica, i due film dedicati agli Avengers, più qualche spezzone preso in prestito da Iron Man 3, Captain America: The Winter Soldier e Thor: The Dark World, gli sviluppatori hanno giocato la carta della spettacolarità, innalzando leggermente il ritmo di gioco.
Chiariamoci: la sostanza è assolutamente identica. Nel tentativo di salvare il mondo, Hulk, la Vedova Nera, Occhio di Falco, Nick Fury e tutti gli altri dovranno sconfiggere nemici e risolvere semplicissimi enigmi sfruttando le loro abilità uniche. Il trucco, come in passato, è alternare il controllo dei personaggi disponibili a seconda delle necessità, stando ben attenti a scovare tutti i collezionabili nascosti in ogni livello e a raccogliere più monete possibile, valuta necessaria per sbloccare bonus di vario tipo e nuovi eroi di cui vestire i panni. Va da sé che potendo contare su un gran numero di diavolerie tecnologiche e abilità sovrumane, il gameplay, rispetto al solito, ha dovuto piegarsi, pur tenuamente, alla maggior spettacolarizzazione veicolata proprio dallo stesso brand Marvel. Largo dunque a brevi sezioni sparatutto, dove distruggere a colpi di mitragliatrice jeep lanciate all’inseguimento, e a semplici rompicapo da risolvere abbattendo e colpendo specifici target. Anche le cut-scene, pur non dimenticando di elargire la solita quantità spropositata di siparietti comici, segue direttive simili. La regia virtuale sviluppa con efficacia e caparbietà le tante scene di lotta che si avvicendano sullo schermo, mentre la colonna sonora, per buona parte ereditata dalle pellicole a cui il gioco si rifà, donano al tutto un pizzico di epicità e pathos.
Lo spettacolo visivo (e sonoro) si conferma anche nelle fasi in-game, dove l’evoluzione, rispetto a Lego Jurassic World, è evidente soprattutto in una maggior pulizia dell’immagine e in un set di animazioni quanto mai convincenti e personalizzate per ogni personaggio. Un gioco bellissimo da vedere, insomma, divertentissimo da fruire nelle scene non interattive, che all’atto pratico si limita, esattamente come i predecessori, a svolgere un compito nel quale è certamente bravissimo, ma in cui non mostra cenni di miglioramento, né il sincero sentimento di applicarsi con maggior dedizione.
Resta il paradosso, ormai evidentissimo, che la serie si trascina da qualche tempo: a fronte di una chiara necessità di evoluzione e rivoluzione del gameplay, inspiegabilmente la “solita solfa” è comunque in grado di intrattenere per l’intera durata della campagna principale (circa quindici ore). Ogni tanto ci si stanca, ogni tanto si sbadiglia, ogni tanto si cambia gioco per cercare qualcosa di più adrenalinico e coinvolgente, ma è comunque difficile resistere al richiamo di quest’ennesima iterazione del brand Lego. Anche perché basta coinvolgere un amico, grazie al multiplayer in locale, per riscoprire le gioie che sa regalare un prodotto semplice, ma genuinamente divertente. Gli appassionati degli Avengers lo adoreranno, i più piccoli ne resteranno estasia. Tutti gli altri potrebbero abbandonarlo in fretta, pur riconoscendone gli indiscutibili valori di produzione.
A cura di Lorenzo Fazio