Renato Zero, venticinque anni fa si è presentato al Festival con una canzone scritta da Mariella Nava per lui. Il brano era Spalle al muro, bellissimo, e ovviamente non vinse. Ma non per i motivi sbagliati, che uno si potrebbe immaginare. Si piazzò secondo dietro Se stiamo insieme di Cocciante, e terzo si piazzò Masini. E in gara c’erano Umberto Tozzi, Bertoli e i Tazenda con Spunta la luna dal monte, Raf con Oggi un Dio non ho, Minghi, Mietta, Enzo Jannacci con La fotografia, Siamo donne di Jo Squillo e Sabrina Salerno e via via, fino proprio a Mariella Nava, che si piazzò ultima.
Uno legge qui nomi, poi quelli in gara quest’anno e salvo qualche eccezione, gli viene da dare testate al muro. Spalle al muro, brano che affrontava un tema abbastanza anomalo per Sanremo, la vecchiaia, era il regalo che la Nava ha fatto a Zero per i suoi quarant’anni. Altri tempi, quelli, tempi in cui quarant’anni erano la mezza età, quando a quarant’anni facevi i conti con quel che avevi costruito e prendevi, magari, decisioni. Come quella di ritirarsi dalle scene. Renato, del resto, era sempre stato quello estroso, quello con gli abiti eccessivi, i trucchi, qualcosa doveva cambiare. Così Renato Zero, a quaranta anni, da quel palco, annuncio’ il suo ritiro dalle scene, e la nascita di Fonopoli.
Stasera torna come Superospite. Chiaro quindi che quell’annuncio non venne poi onorato. E per fortuna. Perché Renato Zero è un patrimonio della nostra cultura popolare. Un monumento. Ma un monumento vivo. Magari con meno smalto nella scrittura rispetto al suo passato, anche se, per dire, I migliori anni della nostra vita non ci sarebbe stata, se si fosse davvero ritirato.
Non sappiamo cosa proporrà ed è davvero difficile immaginarcelo, viste le tante canzoni che potrebbero, di diritto, essere presentate in quella che è una legittima celebrazione. In questi giorni si è polemizzato sul ruolo di Superospiti Italiani, novità recente, eccezion fatta per Modugno negli anni Settanta, scelta che in qualche modo ha depotenziato proprio il Festival stesso, che ha perso cosìl’opportunità di avere un cast come quello su esposto (quest’anno si sono messi in gioco Ruggeri, la Pravo, Gli Stadio e i Bluvertigo, e i primi tre avrebbero potuto serenamente ambire al ruolo di Superospiti). Stasera la faccenda cambia. Renato Zero ha la statura da superospite. Senza se e senza ma. Godiamoci la sua musica. Sarà una boccata d’ossigeno.