Polemica sui festeggiamenti della rete del momentaneo pareggio degli abruzzesi contro il Modena. "E' come Paolo Di Canio" dice l'Ucoe. La società del calciatore rispedisce le accuse al mittente
Federico Di Francessco, attaccante della Virtus Lanciano, dopo aver segnato il gol del pareggio 1-1 contro il Modena (la partita è terminata 2-1 per i rossoneri), valevole per la 26esima giornata di Serie B, festeggia di fronte ai propri tifosi e nell’esultanza fa il saluto fascista. La denuncia arriva dall’Unione comunità ebraiche (Ucoe) ed è rivolta al figlio dell’allenatore del Sassuolo, Eusebio, accusato del gesto avvenuto dopo la rete realizzata al 48‘.
Guarda il video con l’episodio del braccio teso del giocatore 21enne rivolto verso la curva della Virtus Lanciano, non schierata politicamente a destra.
“Federico Di Francesco – denuncia l’Ucoe – ha pensato bene di macchiare il proprio gesto agonistico nel peggiore dei modi. Corsa verso la curva dei sostenitori della Virtus e braccio teso in un inequivocabile saluto romano, molto simile a quelli dell’icona laziale Paolo Di Canio“. E “chissà cosa penserà il padre Eusebio, vecchio cuore giallorosso che in Serie A si è imposto per il bel calcio, valori e fair play” ha aggiunto l’Unione delle comunità ebraiche.
Il tecnico del Sassuolo, in una intervista di qualche giorno fa, aveva detto che “i ragazzi vanno aspettati e accompagnati. Bisogna cercare di entrare nella loro testa e non tutti vanno approcciati con lo stesso atteggiamento. Insomma – aveva aggiunto – bisogna essere un po’ allenatori e un po’ anche psicologi”. Da ambienti vicini all’attaccante fanno sapere che si è trattato solo di un malinteso. Più tardi è arrivata la posizione ufficiale della Virtus Lanciano, secondo cui l’accusa rivolta al giocatore è “una volgarissima strumentalizzazione”. Secondo la società frentana “è facilmente dimostrabile osservando il breve filmato che racconta il gesto dall’inizio alla fine: ovvero rivelandone la sua natura totalmente goliardica e scherzosa con il calciatore che saluta la propria curva sull’attenti come una recluta davanti al proprio stato maggiore (il gesto comincia con la mano sulla fronte e si conclude con un abbraccio ideale ai tifosi)”.
“Se poi – si legge in una nota del club – qualcuno ne ha isolato un fotogramma facendolo passare per quello che chiaramente non è, ovviamente calciatore e club non possono esserne ritenuti responsabili. Inoltre la Curva Sud di Lanciano non ha mai presentato, storicamente, implicazioni o infiltrazioni di alcuna natura politica. Per completezza vogliamo sottolineare che nulla è più lontano dai pensieri e dai comportamenti di Federico Di Francesco di quanto gli è stato arbitrariamente attribuito”.