Nella polemica sulle pensioni di reversibilità ci sono due versioni: la prima, quella dei sindacati e dell’opposizione, è che il governo Renzi si prepara a mettere le mani nelle tasche delle vedove; la seconda, quella del governo Renzi, è che “la delega del governo dà, non toglie” visto che “l’art. 1 comma 3 lettera b) impedisce di far cassa con qualsiasi esercizio di razionalizzazione” e che, inoltre, per la prima volta viene stanziato “un miliardo di euro strutturale su una misura unica di lotta alla povertà”.
In modo più o meno corrispondente si sono schierati i titoli dei giornali, dall’invito alla prudenza del Corriere della Sera (“Pensioni di reversibilità, attenzione a creare nuovi poveri”), alla neutralità di Repubblica (“Battaglia sulle pensioni di reversibilità”), passando per le preoccupazioni di TgCom24 (“Reversibilità, esplode la polemica. Tagli in vista sugli assegni alle vedove”) e l’attacco frontale del Giornale (“Pensioni, ‘idea del governo: far cassa su quelle delle vedove”), fino all’Ansa che ci tranquillizza tutti con un titolo-sedativo (“Pensioni: Scoppia il caso reversibilità; Palazzo Chigi:’Il ddl non toglie ma dà’).
In tutto questo, sarebbe stato opportuno, da parte dell’informazione, fare un paio di semplici domande: cosa dice questo art. 1 comma 3 lettera b)? E cosa c’entra il miliardo di euro strutturale per la lotta alla povertà con le pensioni di reversibilità?
Il suddetto articolo è presente nel ‘Ddl delega recante norme relative al contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali’ e recita così:“Previsione che le eventuali economie per la finanza pubblica derivanti dalla razionalizzazione di cui al presente comma siano destinate all’incremento del finanziamento del ‘Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale’ di cui all’art.1, comma 386, della legge 28 dicembre 2015, n. 208”.
Traduzione: il governo Renzi effettivamente non fa cassa tagliando sulle pensioni di reversibilità, bensì le usa come bancomat per finanziarsi lo spot elettorale prima delle Amministrative 2016 e del referendum costituzionale. Meno diritti per le vedove (visto che la reversibilità diventa un obolo che spetta solo alle più bisognose), più elemosine per rilanciare l’immagine del governo (ma, siccome al momento sono stati stanziati in realtà appena 600 milioni in legge di Stabilità, ne beneficeranno solo le circa 280 mila famiglie in condizione di estrema povertà e con tre figli minori a carico).
Da qui il circolo vizioso: per dare soldi alle famiglie più povere, Renzi impoverisce le vedove che poi a loro volta andranno assistite. Genius.