Il gruppo si esibirà al teatro Olympia per portare a termine il concerto spospeso la notte del 13 novembre: in platea alcuni dei sopravvissuti assistiti da un'equipe di psicologi. Il cantante Hughes: "Ho visto morire persone che se fossero state armate avrebbero potuto salvarsi"
Gli Eagles of Death Metal torna a Parigi per concludere il concerto interrotto il 13 novembre scorso per gli attentati che hanno sconvolto la capitale francese. La band americana era sul palco del Bataclan quando i terroristi fecero irruzione nel teatro e uccisero 90 persone. I componenti del gruppo hanno invitato tutti i sopravvissuti a partecipare. I cantanti hanno annunciato che il concerto “sarà tutto tranne che normale” e che sarà un modo per ricordare le vittime di quel 13 novembre. Il concerto si terrà al teatro Olympia nella quartiere tra Place de la Madeleine e l’Opera. Circa 300 tra poliziotti e soldati armati controlleranno la zona per garantire la sicurezza del concerto dalla portata altamente simbolica.
Molte persone che erano presenti nel teatro hanno deciso di ritornare a sentire la band, assistiti da un gruppo di psicologi che saranno presenti sul posto. Gli Eagles of Death Metal suoneranno anche il brano “Kiss the Devil“, lo stesso che stavano suonando al momento dell’irruzione dei terroristi. Molti sopravvissuti hanno più volte raccontato che l’assolo di batteria del pezzo in un primo momento si era confuso con i colpi dei kalashnikov.
Il cantante degli Eagles of Death Metal Jesse Hughes, arrivato a Parigi questa mattina, ha rilasciato un’intervista alla televisione francese iTélé e ha detto che, secondo lui, “tutti dovrebbero avere un’arma”: “So che in molti non saranno d’accordo con me”, ha spiegato, “ma quella notte le pistole potevano rendere le persone uguali. E mi fa schifo che le cose stiano così. Perché non ho mai visto morire una persona che aveva un’arma, e voglio che tutti possano averne una. Ho visto morire persone che forse avrebbero potuto salvarsi”. Ha poi spiegato che vietare l’uso di pistole e fucili secondo lui non ha nulla a che fare con la prevenzione del terrorismo. E ha poi concluso: “Non posso permettere che i cattivi l’abbiano vinta. Devo finire quel concerto, per me è una grandissima responsabilità. Voglio vedere tutti sorridere. Ho davvero bisogno di vedere tutti con il sorriso”.