Corsa di fine anno agli incentivi che scadevano a dicembre, mese nel quale sono stati fatti 272.512 contratti a tempo indeterminato. Oltre il 41% delle nuove assunzioni dell'anno, però, è stata fatta part time
Altro che Jobs Act, sono gli incentivi statali la vera spinta del mercato del lavoro. Nel 2015 in Italia sono infatti state fatte 1 milione e 400mila assunzioni con gli sgravi, 760mila in più rispetto al 2014. Lo si legge nell’ultimo report dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Dove si precisa che lo scorso anno si sono registrate oltre 2,4 milioni di assunzioni a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e apprendisti) a fronte di 1.684.911 cessazioni: una variazione positiva di 764.000 posti stabili nell’anno. Nell’intero 2014, senza gli incentivi, il saldo dei posti stabili era stato negativo per 52.137 unità, nel 2013 era stato positivo per 34.163 addetti.
Scendendo ancor più nel dettaglio, la cifra di 764.129 nuovi contratti deriva dal saldo tra i nuovi rapporti (1.870.959), le cessazioni (1.684.911) cui vanno sommate 492.729 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine e 85.352 apprendisti trasformati a tempo indeterminato. Sul totale delle trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2015, quindi il 61% ha beneficiato delle esenzioni fiscali, si tratta del 24,1% dei nuovi rapporti di lavoro complessivi. Oltre il 41% delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (senza considerare le trasformazioni da contratti a termine) fatte nel 2015, però, è stata fatta part time. La maggior parte (704.580) dei contratti part time è orizzontale (si riduce l’orario giornaliero) mentre 28.267 sono verticali e 47.667 misti.
Le assunzioni dovute agli sgravi – l’agevolazione completa sui contributi Inps per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato è triennale e ha un limite annuo di 8.060 euro – hanno registrato un prevedibile picco nel mese di dicembre, visto che la norma in questi termini valeva solo per il 2015: 272.512 unità. La retribuzione media lorda dei nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel 2015 è stata pari a 1.882 euro, in calo del 2% rispetto al 2014, in soldoni 39 euro in meno. Cresce invece la retribuzione media lorda delle assunzioni a termine che sale a 1.883 euro (+1,5%). Per quanto attiene le trasformazioni a tempo indeterminato, la retribuzione lorda media è stata di 1.997 euro a +5,7%.
I nuovi contratti a tempo indeterminato hanno riguardato moltissimi giovani: 119.510 sono state infatti le assunzioni degli under 24, e 178.140 quelle nella fascia di età compresa tra 25 e 29 anni, per un totale di 297.650 giovani, di cui oltre 125mila ragazze. A questo numero vanno aggiunti 88.684 apprendisti convertiti in contratti a tempo indeterminato, per un totale di 386.334 under 30 che hanno un nuovo contratto a tempo indeterminato.
Nel settore privato il numero complessivo delle assunzioni è risultato pari a 5.408.804 unità segnando una netta crescita rispetto agli anni precedenti (+11% sul 2014 e + 15% sul 2013). Confermato il boom della vendita dei voucher: nell’anno, infatti sono stati venduti oltre 115 milioni di buoni destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al 2014 (69.172.879), pari al 66,1%. L’Osservatorio sottolinea la crescita nelle Isole (+85,2%) anche se il Nord resta l’area nella quale i buoni lavoro si utilizzano di più con quasi due terzi del totale.