Le gare le vinceva tutte lei. E’ l’accusa della procura di Monza all’imprenditrice Maria Paola Canegrati, titolare dell’omonimo gruppo. Secondo i magistrati, il gruppo della Canegrati avrebbe corrotto funzionari dell’amministrazione lombarda per aggiudicarsi gare nell’ambito delle cure odontoiatriche. Tra i 21 arresti con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio, anche il fedelissimo del governatore Maroni, Fabio Rizzi, padre della riforma della sanità lombarda appena approvata in Regione. Secondo gli inquirenti, la Canegrati avrebbe ricompensato il consigliere Rizzi e sua moglie attraverso denaro e consulenze. Un modo di fare impresa molto lontano dalle dichiarazioni che la stessa Canegrati aveva rilasciato in un’intervista del 2015. “Come sono entrata nel settore? Ho iniziato da ragazza. Dia sia lodato… da cosa nasce cosa”, spiegava. E cercando di identificare il tipo di paziente che si rivolge ai servizi odontoiatrici privati delle aziende del suo gruppo, diceva: “Quelle che a causa della crisi non vanno più dal dentista”. E grazie alle amicizie influenti e ai funzionari corrotti il business non poteva che crescere, arrivando a monopolizzare, dicono gli inquirenti, l’intero comparto odontoiatrico di diverse strutture ospedaliere
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